
Esce il nuovo libro di Dan Brown, si chiama Inferno e il protagonista è ovviamente il professor Langdon, che questa volta avrà a che fare con un mistero dantesco. La notizia non è questa, ovviamente, visto che si sta parlando di Dan Brown, ma il fatto che l'editore ha trovato un modo molto figo per promuovere il libro. Ogni volta che gli utenti di twitter usavano l'hashtag #DanBrownToday sul sito veniva fuori la tessera di un mosaico raffigurante la foto profilo dell'utente: «You are the code. Help decrypt Dan Brown's new novel». Poi tutte le tessere sono state unite insieme per formare il titolo dell'opera, allora ancora sconosciuto: Inferno. Bè, figata.
Ecco la nuova ignoranza di oggi. É quella di chi pensa che il mondo dei libri sia barboso, quella di chi pensa che la letteratura sia “veramente” noiosa. Macché! La letteratura è noiosa solo quando la si tratta in maniera noiosa e barbosa, come fanno i vecchi tromboni, ma se leggere è fico, allora anche tutto quello che sta prima e dopo la lettura può essere molto molto fico. Questa è la missione di Finzioni! Combattere la nuova ignoranza della letteratura noiosa.
Nella puntata di oggi ficaggine a go go, l'avrete capito, basta vedere le capre in copertina e ascoltare il podcast, durante la diretta su Controradio è stato battuto il record del mondo di enunciazione della parola "fico" nel minor tempo possibile.
Orbene, tralasciamo il giudizio sulla qualità del prodotto, che può piacere o meno, ci sono altri blog che si occupano di queste frivolezze, a noi di Finzioni non interessa o ci interessa fin là. A noi interessa quello che ogni libro può dare, e certi modi per comunicare, partecipare, condividere la lettura sono proprio fichi. E i lettori si divertono!
E non capita solo con i libri, diciamo, di mezza tacca. Ricordo che quando uscì Lunar Park di Bret Easton Ellis – libro meraviglioso – c'era un sito (ora non più attivo, se non sbaglio) in cui Bret raccontava la sua storia. La sua biografia. Quella di Bret Easton Ellis. Bret, il personaggio di Lunar Park. Un romanzo scritto in una forma letteraria relativamente recente che alcuni hanno chiamato autofiction, ossia la programmatica confusione tra autobiografia e invenzione narrativa. Una meraviglia. E tu nel sito trovavi tutte notizie vere, ma anche false. E fino alla fine continuavi a chiederti se quello che stavi leggendo era vero o era falso. Anche se era palesemente falso, perchè era un atto di narrazione, una finzione.
Vabbè, a parte questo pippone… volevo solo dire che un libro può essere divertente da leggere anche in modi che non vi aspettate. Avete presente i libri game? Erano una gran figata. Ho passato ore con i dadi in una mano e le pagine nell'altra, sperando di non incrociare un orco nel mio cammino verso la gemma del potere.
Oggi possono essere divertenti anche da scrivere, i libri, soprattutto quando sono collettivi, e ci sono fiorfior di iniziative per mettersi a scrivere tutti insieme e collaborare alla stesura di un romanzo. Penso a The Incipit o a Twentylines.
Vedete, l'importante è fare le cose insieme, essere sociali e partecipativi. Perché leggere è fico, sì, ma è ancora più fico parlarne poi con gli amici e fare gran discorsi sui libri, gran chiacchierate bevendo un negroni, un bicchiere di vino o una tassoni. O ancora sui social o sui blog. E magari tirare fino a notte fonda, tornare a casa e cominciare un nuovo libro e il giorno dopo trovarsi ancora con gli amici, una tassoni e via così. Ecco, questo è il bello. Questa è la letteratura.
Adele & Michele
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