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Se non sai la biologia, salla!

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Ultima tappa del nostro piccolo viaggetto nei meandri della terminologia naturalistica, con lo scopo di dare ai lettori qualche strumento in più per non cadere nel pericoloso tunnel dell'analfabetismo scientifico.

Per terminare, come già preannunciato, ci saremmo occupati di biologia. Ma prima di addentrarci nella nuova "lista" di parole, che i lettori (spero) ricollegheranno a molte conversazioni da prima mattina o a qualche articolo di giornale, voglio come sempre segnalarvi qualche interessante ed embrionale lettura per rinfoltire le proprie conoscenze in materia biologica: Il biologo furioso. Provocazioni d'autore tra scienza e politica, di Carlo Alberto Redi, professore all'Università di Pavia, e Prima lezione di biologia, dello straordinario scienziato (nonché divulgatore) Edoardo Boncinelli, un fisico di formazione che ha poi studiato i meccanismi di sviluppo del corpo umano, dalla genetica alle neuroscienze.

"Se fosse un collezionista di mobili antichi (l'evoluzione), non esiterebbe a montare maniglie di plastica su un comò Luigi XV." Franco Celada

E adesso, "fiato alle trombe, Turchetti"!

Cellula: con questo termine si indica la più piccola "entità" vivente, l'unità fondamentale di ogni organismo presente sul pianeta. Come l'atomo è in chimica, la struttura portante delle proprietà della materia, ma è anch'esso costituito di altri mattoncini, così la cellula, che si distingue solitamente fra procariote (batteri) ed eucariote (animali e vegetali), è a sua volta costruita da un'organizzatissima architettura macromolecolare, dove vari organelli, come il nucleo cellulare e l'apparato di Golgi, i mitocondri e la membrana cellulare, svolgono sincronicamente le loro diverse funzioni, con lo scopo di orchestrare un metabolismo, ossia un insieme di reazioni chimiche e chimico-fisiche che rappresentano il ciclo vitale di questo mattoncino fondamentale del vivente.

Cellula (staminale): divenute molto famose negli ultimi vent'anni per le possibili applicazioni in ambito medico, esse sono cellule animali (dunque anche umane) ancora "primitive", ossia non ancora specializzate. Se prendiamo infatti la lunga anagrafe citologica del nostro organismo, troviamo vari tipi di cellule: le c. cardiache, le c. del sistema nervoso (note ai più come neuroni), le c. del fegato e così via; ecco, prima che tutte queste cellule si siano organizzate e separate nei vari compiti (differenziamento cellulare), esse trascorrono un certo periodo in cui non sanno ancora il loro ruolo futuro e dunque sono potenzialmente capaci di svolgere qualunque ruolo nella fisiologia umana.

DNA: è un acronimo, che sta per Acido DesossiRibonucleico, ed è una lunga e complicata molecola, il cui ruolo principale nel metabolismo di tutte le cellule e quello di "custodire" l'informazione genetica, ossia l'informazione sulle singole funzioni che ogni cellula, tessuto ed organo deve svolgere all'interno di un organismo completo. Nelle cellule eucariote, esso è custodito sottoforma di cromosomi che si trovano all'interno del nucleo, mentre nei batteri o nei virus esso si trova generalmente come un "gomitolo" libero. Questa molecola, la cui famosa struttura "a doppia elica" fu scoperta dal biologo James D. Watson e dal biofisico Francis Crick a Cambridge nel 1953, continua ancora oggi a riservarci sorprese.

Batterio: termine abbastanza generico con cui viene indicata un grossisima fetta della biodiversità sul nostro pianeta. I batteri sono organismi unicellulari, procarioti, le cui cellule sono quindi molto più semplici e meno complesse delle nostre. Raggruppati in varie famiglie, o generi, come il genere "coccus" o il genere "bacillus", questi microorganismi sono spesso ricollegati a numerose patologie e malattie che colpiscono sia il mondo animale che quello vegetale, come la peste o la tubercolosi. Vi sono alcuni di questi batteri, come il noto Escherichia coli, che vivono in una sorta di simbiosi con animali come noi, proprio all'interno dell'apparato digerente.

Virus: altro termine relativo a microorganismi, la cui fama è associata essenzialmente a patologie infettive, quali l'AIDS (ovvero, il virus dell'HIV). Questi organismi però hanno una particolarità molto importante, ovvero quella di porsi assolutamente a metà fra il mondo della materia non vivente e quella vivente, in quanto non sono costituiti da cellule ma manifestano in ogni caso un ciclo vitale. I virus sono vere e proprie "macchine molecolari", costituite per la maggior parte di proteine e acidi nucleici come il DNA o l'RNA, che attaccano cellule sane (sia batteriche, sia animali o vegetali) con lo scopo di far svolgere a queste il processo di replicazione usando però il loro materiale genetico, per dare vita quindi a nuovi esemplari di virus.

OGM: anche questo è un acronimo, e significa "Organismo Geneticamente Modificato". Molto noto ai consumatori di generi agroalimentari, il termine OGM è divenuto però abusato e mal usato. Un organismo geneticamente modificato è infatti una specie animale o vegetale, in cui, tramite le moderne tecniche di biologia molecolare e ingegneria genetica, alcuni tratti di DNA e dunque alcuni geni, sono stati modificati con lo scopo di conferire a tale organismo proprietà che prima non avrebbe avuto. Da qui, i pomodori che resistono alle basse temperature o il grano che sopravvive anche in un ambiente molto arido. Caratteristica fondamentale di un OGM però è quella di essere incapace di riprodursi e dunque di poter combinarsi con altri della "stessa" specie per dare vita a nuovi organismi.

Evoluzione: in biologia, è il termine con cui si indica un processo di maturazione o di modifica nel corso del tempo di alcuni caratteri genetici, morfologici e comportamentali di una specie. Per questo diciamo che gli uccelli sono il frutto di un' "evoluzione" di antichi rettili che all'epoca dei Dinosauri possedevano ossa cave e leggere insieme ad accenni di piume e penne. Ovviamente, il termine è ricollegato quasi immediatamente al naturalista inglese Charles Darwin, che nel 1859 pubblicò il suo famoso libro Sull'origine delle specie in cui introdusse uno dei vari meccanismi proposti dagli studiosi per spiegare il processo evolutivo, ossia la selezione naturale. Darwin è dunque un esponente di quella lunga serie di scienziati che hanno contribuito alla teoria dell'evoluzione, tramite la quale cerchiamo ancora di spiegare il "come" gli organismi viventi si sono trasformati nel corso della vita sulla Terra.

Anche stavolta ho cercato di scegliere parole il più possibile attinenti alla realtà di tutti i giorni, che spesso le persone si trovano a citare senza magari dare il giusto peso al vero significato. La questione dell'ignoranza sui termini tecnico-scientifici è purtroppo reale, e in questo mondo di maghi del computer, e di bambini che giocano con l'iPhone non sarebbe male andarsi a vedere cos'è un transistor, oltre al libro che scrisse Joyce sulla gente coi capelli rossi e il cappello verde.

"Il pubblico è da tempo diviso in due fazioni: quelli che pensano che la scienza possa fare tutto, e quelli che hanno paura che lo farà." Dixy Lee Ray

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