L'autrice Isabella Santacroce, già ospite di Cunnilibrus e già amata qui su Finzioni, si è fatta un selfie con dedica (su Instagram).
Visto che la scrittrice ci ha abituati alla sua non convenzionale Weltanschauung, nessuno di noi si stupirà del fatto che la foto sia stata scattata dal lato opposto e ci mostri il suo molto bello deretano, take it on the other side baby.
Il lato b del lato queer della letteratura italiana, non ci dimentichiamo, ha uno scopo e un destinatario ben preciso: il Salone del libro di Torino e non la sola edizione 2014, bensì l'istituzione tutta e oltre.
Non sono mai stata invitata dal Salone, e non ci sono mai stata - racconta la Santacroce ad Affaritaliani - non che mi interessi ricevere un invito, ma la verità è che in Italia sono una grande esclusa dal mondo del libro.
Mamma come brucia lo smacco! Come mai però, vi chiederete, tale perfetto assetto è stato mostrato solo oggi, dopo anni di snobismo, e con tanta appassionata pregnanza? Continua:
Ho da poco terminato di scrivere il mio undicesimo libro, che sarà una supernova.
Oh beh, adesso è tutto chiaro: anche le cattive ragazze si piegano alle esigenze del marketing da sensazione.
Ma ecco il ma: in questa vicenda c'è un certo tasso di godimento, non solo nel vedere riemergere una delle figure più interessanti del nostro panorama (pseudo)culturale, non solo per ammirare uno scatto sexy, non solo per contemplare un bel sedere, ma anche perché siamo in tanti a volere porgere le terga a molte delle realtà editoriali che fanno mostra di sé al Salone. Sì, cari e Isabella conosceva esattamente quale leva tirare.
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