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300 ed Eschilo

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Non parlerò del film 300 – L'alba di un impero (ma se vi piace Eva Green, per favore, andate a vederlo in questo istante), né in maniera approfondita di Eschilo. Solo così, uno spunto per incuriosire (a volte lettualità fa anche questo).

Nel film che vedete qui sopra, 300 – L'alba di un impero, si parla degli scontri tra greci e persiani che avvenivano per mare mentre Leonida intratteneva i persiani alle Termopili. Nel film Temistocle guida la flotta greca, principalmente ateniese, mentre Artemisia (interpretata da Eva Green) guida la flotta persiana, circa 100 volte più grande. Temistocle gira e combatte con un amico, che si chiama Eschilo… non è chiaro se sia lo stesso drammaturgo greco, oppure solo un omonimo. Il problema resta aperto.

Non rimane celata, invece, la grandissima metafora sessuale rivelata dalla stessa Artemisia nello scontro finale: "Sei più bravo in battaglia che a letto". Insomma, ha quasi sempre ragione Frank Underwood (il protagonista di House of Cards) quando dice: "Everything in the world is about sex except sex. Sex is about power."

Intanto però che proviamo a risolvere tutte le tensioni sessuali presenti nel film, facciamo un salto veloce verso la tragedia I persiani, di Eschilo. Ora, I persiani (probabilmente la più antica tragedia greca) ci parla della madre di Serse (il re-comandante dei persiani) che insieme al figlio attende notizie sull'esito della battaglia di Salamina. Quella in cui, sappiamo, la flotta persiana viene sbaragliata dalla coalizione greca. Come in tutte le tragedie greche, praticamente non c'è azione, all'opposto del film, dove c'è azione e pochissima narrazione (com'è giusto che sia IMHO).

Nella tragedia greca l'azione avviene sempre fuori dalla scena e viene narrata ai protagonisti, così lo spettatore è portato a scoprire i loro dissidi interni, le fragilità e i pensieri dei personaggi che vede sul palco. La madre di Serse domanda:

Regina In pugno? Punta di freccia a incurvare l'arco, o…
Corifeo No, no: lance per il combattimento ravvicinato, corazzate di scudi.
Regina E alla testa del gregge? Chi fa da padrone all'armata?
Corifeo Di nessun uomo sono detti servi, né sudditi.

Ecco, quello che rimane di questo film (tolta la traboccante virilità e gli occhi mozzafiato di Eva Green) è un po' questo: i greci che preferiscono morire invece che vivere da servi. Ma Serse si era incaponito con questa questione dell'invasione della Grecia e non ha voluto sapere ragioni (salvo poi andarsene prima di sapere come sarebbe andata a finire). Ora, sulla scarsa sanità mentale di Serse si sono dette molte cose, una di queste è che, irritato, fece flagellare il mare. Ce lo racconta Erodoto, per bocca di Temistocle:

Gli dei e gli eroi non tollerarono che un unico uomo regnasse sull'Asia e sull'Europa, un empio, un tracotante che metteva sullo stesso piano le cose sacre e le profane, incendiando e abbattendo le statue degli dei; un uomo che ha fatto persino fustigare il mare e gli ha imposto catene! 

O forse siamo noi che non abbiamo capito niente. E in quel caso, vi invito a battere la fonte d'acqua più vicina che avete. Buona settimana.

L'articolo 300 ed Eschilo sembra essere il primo su Finzioni.


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