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Caro lettore, scusa se mi rivolgo a te con questo appellativo confidenziale, ma voglio raccontarti un’avventura, un’avventura lunga 384 pagine, che si svolge tra mari, isole grandi e isole piccolissime, arrampicate su montagne e incursioni in profondissimi – e odorosissimi – boschi. Tutto comincia con la fuga di una gatta, Mela, e con la disperata ricerca che il suo padrone, il fioraio Giglio, opera per tutta la città e che coinvolge anche il giovane giornalista Biagio e il vecchio pirata Flink. Ma Mela finirà per incrociare anche la strada del temibilissimo e terribilissimo pirata stregato Nero de la Loha e della sua antica fiamma Jais.
Se sei un ragazzo (vale anche per le ragazze, ovviamente) e hai voglia di leggere, questo romanzo ti soddisferà, se sei un genitore che ha un figlio lettore, hai trovato un buon regalo. Se invece hai poca voglia di leggere o hai un figlio che appartiene a questa che è ormai – e purtroppo – una maggioranza, allora forse hai trovato uno strumento per farlo avvicinare alla lettura, perché il romanzo di Paolo Valentino è scritto in maniera scorrevole e può essere un buon approccio alle lunghe storie, una versione maggiormente impegnativa rispetto ai libri di Geronimo Stilton ma che, al pari dei libri del famoso roditore, ha una grande carica fantastica.
Se stai pensando che uso un tono confidenziale e pacatamente enfatico, hai ragione, o almeno è questa la maniera con cui ho cercato di scrivere le righe precedenti, giusto per farti provare un po’ dello stile di Paolo Valentino (di cui puoi leggere qui l'intervista fatta con Finzioni). La caratteristica di questo romanzo è l’aria di avventura che vi si respira dentro, sì, ci sono dei maghi e delle streghe, e anche pirati maledetti sul genere di quelli de La maledizione della prima luna, ma è l’avventura di per sé stessa che è la protagonista del libro: è quella che vivono i vari personaggi, è quella che brama il cartografo Giacomo Ognimondo, e anche quella di cui hanno bisogno gli abitanti di Portospada per scuotersi dalla loro vita agiata e superficiale.
La lunghissima notte di Portospada è un romanzo per ragazzi e non fa nulla per nasconderlo, d’altronde perché dovrebbe? Questo genere di letteratura ha annoverato grandissimi interpreti da Mark Twain a Jules Verne al nostro Emilio Salgari, che con le loro storie hanno affascinato ragazzi appartenenti a secoli diversi.
Ultimamente sono saliti alla ribalta i romanzi del genere young adults, con le serie di Twilight e simili, ma non è con loro che si confronta questo romanzo, che si rivolge invece alle fasce d’età precedenti quelle che gli esperti chiamano dei kids (dai sette ai dieci anni) e dei tween (dagli undici ai tredici).
In conclusione una buona lettura per ragazzi, che potrebbe piacere anche a qualche adulto in astinenza.
Paolo Valentino, La lunghissima notte di Portospada, Lupo Editore, 2013.
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