
In letteratura tutto è possibile, per vari motivi. Proprio per questo non ci si deve stupire se Hercule Poirot, il famosissimo investigatore nato dalla penna di Agatha Christie e ufficialmente ucciso dalla stessa autrice in Sipario, tornerà in vita come Lazzaro per diventare protagonista di un nuovo romanzo.
Il miracolo sarà compiuto da Sophie Hannah, autrice britannica di thriller psicologici tradotti in 24 paesi. A distanza di novantatre anni da Poirot a Styles Court, il primo romanzo pubblicato da Agatha Christie in cui fece la sua comparsa il detective belga coi baffetti, i nipoti della giallista hanno dato il loro lasciapassare per la resurrezione, convinti che questo eclatante ritorno non costituisca un'azione sacrilega e che anzi potrà in ogni caso accrescere la fama del personaggio e della sua creatrice. Agatha Christie scelse di uccidere Poirot con un romanzo, Sipario, scritto durante la Seconda Guerra Mondiale e pubblicato solamente nel 1975, pochi mesi prima della morte della scrittrice. La scomparsa dell'investigatore fu un evento di portata mondiale, al punto che il New York Times volle dedicargli un necrologio in prima pagina. I fan si rattristarono, ma col tempo tutti se ne sono fatti una ragione. Dopotutto, ci sono pur sempre le trentatre storie di cui è protagonista che permettono all'ispettore di Assassinio sull'Orient Express di vivere in eterno.
Eppure sembra che questo tipo di eternità non bastasse. La letteratura non è nuova a questo tipo di miracoli. Sherlock Holmes, ad esempio, morì in L'ultima avventura e tornò vivo in L'avventura della casa vuota, ma in quell'occasione fu lo stesso Conan Doyle a resuscitare il proprio personaggio. Probabilmente ciò che fa scalpore nel caso di Poirot è che non sarà Agatha Christie a raccontarne una nuova storia. Il Poirot di Sophie Hannah, dunque, può considerarsi un vero Poirot o, pur incarnandone l'aspetto e il comportamento, sarà destinato a sembrare una specie di creazione artificiale, uno zombie letterario? C'è da chiarire che il romanzo della Hannah, in uscita per HarperCollins nel 2014, non inscenerà una vera e propria rinascita del detective, poiché la storia sarà ambientata alla fine degli anni '20 e cronologicamente si inserirà tra Il mistero del treno azzurro (1928) e Il pericolo senza nome (1932). L'impresa di Sophie Hannah è più che rischiosa, per non dire folle, dal momento che si tratta di confrontarsi direttamente con Agatha Christie, un monumento della letteratura contemporanea. È verosimile che l'autrice, pubblicata in Italia da Garzanti, darà forma più a una specie di omaggio che a un'opera capace di stare in piedi sulle proprie gambe. Un po' come un album di cover dei Nirvana o un tour dei Queen senza Freddie Mercury, per cui si può dire: bello, eh, per carità, ma era proprio necessario?
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