
Si è appena chiuso il San Diego Comic-Con che, per chi non lo sapesse, è qualcosa di molto simile al Festival di Woodstock. Ma Nerd. Tra cosplay di personaggi di anime e manga, gadgets e alabarde spaziali, kaiju in cattività e tutte quelle cose che fanno gridare i pensionati di oggi alla “fine dei tempi”, si è parlato anche di letteratura. Nel modo più nerd possibile, ovvio. Ciononostante, tra il tanto materiale che si è già riversato sulla rete, almeno l’intervista a G. R. R. Martin sembra meritare.
È un’intervista dai toni a tratti aggressivi, soprattutto verso le emittenti televisive che non hanno mai concesso a Martin il giusto spazio e l'ormai fatiscente e Hollywood.
In una lunga risposta, per esempio, lo scrittore parla di come non gli sia stata data la possibilità, per motivi di budget, di sviluppare una serie molto simile alla successiva I viaggiatori (in originale Sliders, qualcuno se la ricorderà su Italia Uno a tarda notte), ma con premesse molto più accurate e personaggi decentemente caratterizzati. La serie si chiamava Doorways, Martin ne aveva scritto parecchie puntate e, da quello che racconta, sembrava essere parecchio promettente.
Ma passiamo a ciò che più interessa i fan. Generalmente quasi tutte le domande su Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco hanno evidenziato risposte che fanno pensare che Martin non sappia come diavolo finisca il tutto o, almeno, che non lo sapesse quando ha cominciato a buttare giù la storia, che però pare essere determinato a portare a termine ad ogni costo:
(So people have this idea that back when Ice and Fire started as a trilogy, you had an outline where there was a single line that went, "And meanwhile, nobles squabble over power in Westeros." And that single line turned into the middle three or four books of the series. Is there any truth to that?)
Le persone hanno questa idea che tanti anni fa, quando Le Cronache era iniziata come una trilogia, avevi previsto una trama comprendente una sola riga: "E nel frattempo, i nobili litigano per il potere in Westeros." E quella singola riga si è trasformata nei 3 o 4 libri centrali della saga.
(It's a grotesque exaggeration — but there's at least a nugget of truth to it, yeah. You introduce characters, and sometimes they take on a life of their own
Some major characters — yes, I always had plans, what Tyrion's arc was gonna be through this, what Arya's arc was gonna be through this, what Jon Snow's arc is gonna be. I knew what the principal deaths were gonna be, and when they were coming. That would be the closest thing.)È un’esagerazione grottesca – ma c'è almeno un briciolo di verità. S’introducono i personaggi, e talvolta assumono una vita propria.
Alcuni personaggi importanti – sì, ho sempre avuto piani: l’arco narrativo di Tyrion era compreso in questa idea, come anche quello di Arya e Jon Snow. Sapevo anche quali sarebbero state le principali vittime tra i personaggi, e quando sarebbero arrivati questi momenti.
Insomma, l’autore confessa di non aver avuto le idee chiare dall’inizio. Ma su una cosa è sempre stato irremovibile: la morte dei personaggi. Ecco il nostro Lovely Martin che continua rivelandoci retroscena su come la saga gli sia scappata di mano e i libri si siano moltiplicati stile apprendista stregone.
(It was quite at the end, it was by '95 that I realized it had to be more than a trilogy, because I had 1,500 pages of manuscript [and] I wasn't anywhere close to the end of the first book.)
È successo quasi alla fine, è stato nel '95 che mi resi conto che doveva essere più di una trilogia, perché, dopo 1.500 pagine del manoscritto non ero ancora nemmeno lontanamente vicino alla fine del primo libro.
Ma le rivelazioni più interessanti che il vecchio Martin ci regala sono quelle personali, tutte sulla scrittura:
(Yeah. Which is not original again with me either. A lot of writers have said that. But writing is hard. I mean I sit there and work at it.)
Già. Quel che dico, ancora una volta, non è niente di nuovo. Molti scrittori lo hanno detto prima di me. Ma la scrittura è difficile. Voglio dire: mi siedo lì e mi devo dare da fare.
(Boy, there are days where I get up and say "Where the hell did my talent go? Look at this crap that I'm producing here. This is terrible. Look, I wrote this yesterday. I hate this, I hate this.")
Ragazzi, ci sono giorni in cui mi alzo e dico: "Dove diavolo è finito il mio talento? Do un’occhiata a una bozza. La trovo terribile, questa cosa che ho scritto questo ieri.
(One of the big breakthroughs, I think for me, was reading Robert A. Heinlein's four rules of writing, one of which was, "You must finish what you write." I never had any problem with the first one, "You must write" — I was writing since I was a kid. But I never finished what writing.)
Penso che, per me, una delle grandi scoperte sia stato leggere le quattro regole di scrittura Robert A. Heinlein, uno di queste era: "Finisci ciò che scrivi." Non ho mai avuto alcun problema con la prima, "devi scrivere" – perché scrivo da quando ero un ragazzino. Ma non ho mai finito ciò che scrivevo.
Non mancano anche le frecciatine ad Hollywood, colpevole di non aver mai accettato le trame ideate da Martin (o di averne ricavato pessimi adattamenti), perché troppo ampie, complesse e piene di personaggi (esattamente ciò che i fan e il pubblico ama di Game of Thrones, sob!):
(I don't know. I wrote these books, never dreaming they would filmed or made. It was almost a reaction to my tenure in Hollywood. "I'm just going to do this as big as I want.")
Non lo so. Ho scritto questi libri, mai sognato che sarebbero stati trasformati in film o serie televisive. Era quasi una reazione alla mia permanenza a Hollywood. "Farò quello che mi pare [le trame nda] grande quanto voglio."
E poi non manca di confermare il proprio entusiasmo per le scelte del cast e il lavoro fatto dagli autori della serie, oltre che per il modo di lavore dell'HBO, non escludendo future collaborazioni (vedi le voci su Tuf Voyaging). Inoltre, pare sia ormai pronta la sceneggiatura del film tratto da Wildcards.
L’intervista per intero è disponibile in originale al link
L'articolo G. R. R. Martin risponde alle domande dei fan su Le Cronache sembra essere il primo su Finzioni.