
L'acqua è poca e la papera non galleggia
Proverbio napoletano
Di alcuni modi di dire è difficile cogliere il significato, perchè si riferiscono più a concetti astratti che a situazioni contingenti e pratiche. Da altri, invece, è piuttosto automatico estrapolare una morale che si applichi alle circostanze. L'espressione sopra citata significa che i presupposti attuali non consentono lo sviluppo sperato di una data situazione. Ed è proprio questo che il nuovo Ministro dell'Istruzione deve aver pensato, scartabellando nel Decreto Profumo: "Qui, l'acqua è poca e la papera non galleggia".
Anna Maria Carrozza (il nostro nuovo Ministro dell'Istruzione, appunto) ha tirato il freno a mano e inserito una brusca retromarcia rispetto al predecessore Francesco Profumo. Se ricordate, il Decreto Profumo prevedeva un primo inserimento dei testi digitali nelle scuole già a partire dal 2014, per poi passare, gradualmente ma non troppo, ad una sostituzione totale dei sussidi cartacei con quelli elettronici. L'AIE, così come molti italiani professori e non, si era dichiarata contraria e anzi si era opposta al decreto: le scuole italiane necessitano di ben altre riforme prima di poter intraprendere la strada della digitalizzazione, come diceva in un commmento Pinoprof:
Quando si smetterà di mettere il carro davanti ai buoi? Non si fa scuola senza gli insegnanti!
Alla luce, evidentemente, di molte campane simili (e si spera anche di quel po' di buon senso di cui la scuola italiana necessita) la Carrozza ha deciso di prendersi il suo tempo per pensarci bene, prima di portare avanti un progetto simile e stravolgere completamente i metodi di insegnamento ed apprendimento. Alla fine dei conti, la verità è che molte delle scuole italiane non hanno nemmeno le suppellettili necessarie allo svolgimento di normalissime lezioni frontali (mia cugina dice che nella sua scuola non c'erano le sedie fino a Febbraio, tutti gli anni. Parlo di 6 anni fa), figuriamoci la wi-fi… Anna Maria Carrozza ha dichiarato:
Fermiamo tutto, l'accelerazione impressa all'introduzione dei libri digitali è stata eccessiva, voglio prendere in mano la questione ed esaminarla a fondo. Deponete le armi. L'accelerazione sui libri digitali non poggiava su alcuna seria e doccumentata validazione di carattere pedagogico e culturale, così come non sono state valutate le possibili ricadute sulla salute di bambini e adolescenti esposti a un uso massiccio di apparecchiature tecnologiche
Non è probabilmente il caso di assumere un tono polemico e commentare la parte finale della dichiarazione, quella sulla salute dei bambini esposti alla tecnologia, perchè non è nostro compito farlo (voi, invece, liberissimi di esprimere la vostra nei commenti), ma effettivamente il Decreto Profumo non sembrava basarsi su progetti pedagogici, quanto pareva invece un tentativo di allineamento con la digitalizzazione già introdotta in molti paesi anglofoni e non. E, anche qui, i modi di dire provenienti dalla saggezza popolare ci vengono in aiuto per riassumere e spiegare l'accaduto:
La gatta, per fare in fretta, fece figli ciechi
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