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Più libri, meno carbone

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ciminiere

L'immagine viene da qui

È il mio penultimo giorno di maternità (lo so, vi stresso con questa storia, ma è quasi finita dai) e vorrei tanto essere al Salone del libro di Torino, ma quest'anno non me lo posso permettere per ovvi motivi logistici. Decido quindi di consolarmi con un bel libro, anche se sul comodino ne ho una decina iniziati e abbandonati. A volte serve prendersi una pausa, altre volte è fondamentale trovare il libro giusto che ti aiuti a ripartire. Io decido di farlo con Metropolis di Flavio Soriga (Bompiani, 2013), dopo un momento di indecisione tra Il ragazzo che leggeva Verne di Almudena Grandes (Guanda, 2012) e Il weekend di Peter Cameron (Adelphi, 2013). 
Faccio la mia scelta sgomitando nella libreria affollata del sabato mattina, tra un signore che tiene in mano il solito Camilleri e un altro che è indeciso tra Cocaina di Carlotto, Carofiglio e De Cataldo (Einaudi, 2013) e Un romanzetto lumpen di Bolaño (Adelphi, 2013). Quest'ultimo si accorge che lo sto osservando e mi lancia una brutta occhiata, mi allontano vergognosa attirata anche dai super economici Newton Compton vicino ai quali trovo una fricchettona che si bulla tenendo in mano Il grande Gatsby a 0,99. In realtà tiene ben nascosto anche Il diario del vampiro. Il risveglio, primo capitolo di quella che è poi diventata la serie tv che, un paio di volte al mese, mi "costringe" a riunirmi con le amiche: davanti al fascino di Ian Somerhalder (il cattivissimo e fighissimo Damon) crollano teen-ager, mamme e persino le fricchettone. Per depurarsi dal peccato carnale con Somerhalder, la tipa acchiappa pure un manuale sulla spiritualità Mandala di cui, purtroppo, non riesco a leggere il titolo.

soriga Più libri, meno carboneNon poteva mancare il personaggio pittoresco che incontro sempre in libreria e, se pensate che sia la fricchettona che legge i vampiri, vi sbagliate. C'è questa signora che non può di certo passare inosservata: indossa un elegante tailleur color sabbia e un paio di decolleté, subito penso che abbia dei collant decorati, in realtà è senza calze e ha un enorme tatuaggio con qualcosa tipo dei draghi e robe varie. Quando la guardo in viso noto che avrà più di cinquant'anni e mi chiedo se i tatuaggi siano così belli quando si supera una certa età. Forse dipende dal tipo di persona che se li fa e questa è una signora mica da ridere: si toglie la giacca e sotto scopro che ha una canotta e due braccia completamente ricoperte di altri tatuaggi. Una così cosa potrà mai acquistare in libreria? Devo assolutamente scoprirlo: vedo che afferra un libro da uno scaffale che riporta l'offerta "vinci un viaggio a Barcellona". Non la facevo così commerciale. Il volume che ha preso in mano è l'ultimo rimasto e sono costretta a seguirla fino alla cassa per scoprire che si tratta de Il mercante di stoffe (Sperling & Kupfer, 2013) e resto un po' delusa perché da una così mi sarei aspettata qualcosa di più trasgressivo, ma l'abito non fa il monaco, si sa.

Le sue quotazioni salgono quando vedo che infila cinque euro in una scatola sul banco vicino alla cassa: quella scatola di cartone, fasciata con le fotografie di due orribili ciminiere bianche e rosse che, purtroppo, sono un po' il simbolo della mia città perché, arrivando dall'autostrada non si ha tempo di godersi l'immagine del nostro mare che quelle due spuntano subito a guastare il panorama. E non solo quello, visto che guastano anche la salute di tutti noi abitanti.
Beh, questa signora tatuata che legge Il mercante di stoffe ha contribuito, come tanti altri clienti, a sostenere le spese legali che la libreria sta affrontando per fermare l'ampliamento della centrale a carbone. 

Abbasso il carbone, evviva i libri, il mare e la natura.  

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