
Amorizzazioni di Suse Vetterlein parla della crisi che arriva ad Alpo negli Alpi e racconta la storia d'amore tra la bionda alpigiana Maidy e il moraccione italiano Max. C'è una prefazione di Aldo Nove – che ricordiamo per esser stato bannato da facebook perché metteva foto profilo troppo osè – e c'è pure un booktrailer.
E inizia così:
Tutto non bene affatto per nulla niente zero boh.
Come incipit è una bella porta in faccia. Sbatti subito contro la diversità della lingua della Vetterlein, tedesca che scrive in italiano (o quasi) e già traduttrice di Pincio, Scurati, Parrella in teutonia.
Ma c'è di più.
L'autrice ha fondato un nuovo idioletto. Perché a pensarci bene questa non è una lingua scritta. Anzi, è la scrittura di chi non possiede una lingua vera e propria, o magari ne possiede troppe. È un po' la scrittura di mia nonna, se vogliamo, o di un traduttore, per essere più precisi, di uno per cui scrivere in italiano non deve essere poi così naturale. E allora sai che fa la Vetterlein? Dice, non scrivo mica in italiano. Ma neanche in tedesco, che discorsi! Scrivo come si scriverebbe nel mezzo, nelle Alpi, anzi, ad Alpo. E così scrive la lingua di Alpo. Che poi è quello che ha fatto Tolkien per inventarsi la Terra di Mezzo: prima ha dovuto inventarne la lingua.
In questo testo trovi tutta la carica tensiva del parlato, perciò ho fatto un esperimento: ho provato a leggere a voce alta, come farebbe l'autrice, o meglio, come presumo farebbe un abitante di Alpo che nella mia mente ha il tono e l'accento di uno del Südtirol, e devo dire che è stato divertente, e ho pensato che si può giocare ancora con la lingua senza scadere negli sperimentalismi, nell'artificiosità, ma semplicemente raccontando una bella storia. E il merito è anche di questa scrittura, che sembra così “naturale”. Questo era ed è l'unico modo in cui questa storia poteva e può essere raccontata.
Questa è Alpo. Suse Vetterlein ha rinchiuso il nostro piccolo mondo in un mondo ancora più piccolo e meraviglioso, dove succedono cose meravigliosamente belle e dove anche la crisi sembra meravigliosa. Immaginatevelo come un carillon che suona uno jodle o una bottiglia di latte, di quelle in vetro, da cui esce un liquido color arcobaleno.
Per certi versi lo immagino anche come una dichiarazione d'amore della scrittrice all'Italia.
In fondo, in Amorizzazioni tutto ha a che fare con l'amore. Anche la lettura. La lettura è divisa in 3 fasi, che poi son le 3 fasi dell'amore (no, non quelle di Balasso).
FASE 1 – L'innamoramento e la passione: cominci a leggere e dici bello! che verve linguistica! Bello questo giocare con le parole. E il gioco è bello.
FASE 2 – Il tradimento e l'odio: ovvero, il gioco è bello finche dura poco. Dopo un po' inizi a stufarti e ti domandi ma è scritto tutto così questo libro?! Vedi i difetti e i difetti non ti vanno giù.
FASE 3 – Il perdono e l'amore maturo: quella lingua così strana che hai preso ad odiare entra così profondamente dentro di te che cominci a farla tua. Pensi come si pensa ad Alpo, ti verrebbe pure da parlare come si parla ad Alpo. Tu sei in Alpo e Alpo è dentro di te.
Buona lettura.
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