L’altra sera, durante una delle cene che scandiscono i giorni tra il 25 e Capodanno, un amico se n’è uscito con la frase: «Questo Natale è il Natale di Netflix». Ripensando a quest’ultima settimana non mi sento di dargli torto, visto che non è ancora passato un giorno da quando ho cominciato le ferie in cui non mi sia collegata alla piattaforma. Natale di Netflix, che per me in questo momento vuol dire più che altro Natale di Sherlock Holmes, dato che mi sto facendo completamente assorbire – mi rendo conto, con un certo ritardo – dalla serie della BBC con Benedict Cumberbatch che interpreta il detective di Conan Doyle sullo sfondo di una Londra contemporanea. D’altronde, non vedo cosa possa esserci di meglio che passare queste giornate nebbiose sul divano a seguire Sherlock e Watson nelle loro avventure, interrompendosi giusto quel tanto che basta per andare a recuperare una fetta di pandoro.
Con il mio ozio vacanziero possiamo smetterla qui, ma vi assicuro che non è stato citato gratuitamente. Si dà il caso, infatti, che proprio Sir Arthur Conan Doyle, o meglio, la sua casa, sia protagonista della notizia di oggi. La dimora di epoca vittoriana dove l’autore scrisse, tra le altre cose, Il mastino dei Baskerville sarà convertita in istituto scolastico, nonostante il ricorso presentato da John Gibson, fondatore dell’Undershaw Preservation Trust. “Undershaw” è il nome che lo stesso Conan Doyle diede alla residenza, che fece costruire nel villaggio di Hindhead, a 64 chilometri da Londra, e dove visse per circa dieci anni a partire dal 1897. Nel corso del decennio, furono ospiti della villa diversi scrittori famosi, da George Bernard Shaw a J. M. Barrie e Bram Stoker.
L’edificio – tra i listed buildings di II grado nella classificazione inglese dei monumenti protetti – fu poi venduto negli anni venti del ’900 e utilizzato fino al 2005 come albergo, ma in questi ultimi dieci anni è rimasto vuoto, con il conseguente, inevitabile, deterioramento. Per tutelare la struttura da speculazioni edilizie e dalla rovina ed evitarne la distruzione, nel 2009 è nato appunto l’Undershaw Preservation Trust, il cui scopo è la riqualificazione della dimora (la speranza di molti fan di Sherlock Holmes è che sia creato al suo interno un museo nazionale del detective). La fondazione può contare tra l’altro sull’appoggio di un padrino d’eccezione: Mark Gatiss, co-produttore della serie della BBC e l’attore che interpreta Mycroft Holmes, fratello di Sherlock.
Dopo un primo progetto che prevedeva la trasformazione della casa in una serie di villette a schiera (2010), contro cui si scagliò, con successo, John Gibson, nel 2014 la residenza è stata acquistata dalla DFN Charitable Foundation. L’idea della società era quella di non smembrare la struttura originaria, ma di realizzare nell’immobile una scuola per bambini disabili, e il progetto aveva ricevuto l’approvazione dell’ufficio locale di urbanistica. Anche in questo caso però l’Undershaw Preservation Trust non ha mancato di far sentire il suo disaccordo, presentando un ricorso lo scorso marzo. Proprio in questi giorni però è arrivata la sentenza da Londra: il ricorso non è stato accolto e il giudice ha spiegato che, contrariamente all’argomentazione di Gibson, in passato altri possibili usi della struttura sono sì stati presi in considerazione, ma nessuno di questi è mai riuscito a concretizzarsi.
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