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Quella del prezzo degli eBook è un'annosa questione, lo dimostra il fatto che ne abbiamo parlato più e più e più volte. Dopo che gli editori americani hanno avuto il via libera sul pricing, le cose nel mercato del libro digitale hanno cominciato a cambiare; e per forza, perché quando si alza il prezzo di un prodotto non ci si può aspettare che la domanda non cali! Nessuna sorpresa quindi che, ora che quella banda di editori scellerati ha deciso che sull'eBook ci devono fare più margine, la vendita del libro digitale abbia subito una flessione non da poco. Secondo i dati della AAP (Association of American Publishers), che ha condotto la sua ricerca su un campione di 1.200 case editrici, durante i primi cinque mesi di quest'anno le vendite di eBook sono calate del 10%: avevamo dato la notizia in questo approfondimento, dove abbiamo anche analizzato la situazione dal punto di vista dei librai, riportando anche qualche previsione apocalittica riguardo all'ineluttabile morte del Kindle.
Eppure non è che i lettori americani abbiano iniziato a disdegnare improvvisamente gli eBook: tant'è che se la loro biblioteca li offre in prestito (e ormai praticamente tutte le biblioteche statunitensi dispongono di un catalogo digitale), ne approfittano più che volentieri. Il 2015 è stato l'anno dell'eLending, con record da più di un milione di prestiti per una decina di biblioteche e la crescita esponenziale di aziende come OverDrive, la piattaforma che fornisce contenuti digitali alle biblioteche, e Hoopla. Quest'ultimo, che zitto zitto sta conquistando un'importanza non da poco nel mercato dei servizio alle biblioteche, è basato su un meccanismo innovativo, che ricorda il pay per click delle pubblicità online: mette a disposizione della biblioteca dei contenuti digitali (un catalogo di eBook ad esempio), ma la biblioteca paga solo nel momento in cui il prestito ha luogo. Il che è un vantaggio non da poco per le biblioteche, alle quali (udite udite) un eBook costa più di un libro cartaceo: primo perché gli editori glielo fanno pagare molto in quanto è un file tutto sommato ancora poco protetto, secondo perché ci sono dei limiti al numero di volte in cui la biblioteca può prestare un titolo in formato digitale, e superata quella soglia è costretta a ricomprarlo.
Insomma, il futuro dell'eBook sembra sempre più incerto, e notizie come la chiusura di Oyster annunciata settimana scorsa non aiutano. Eppure c'è chi, come la CEO di Simon & Schuster Carolyn Reidy, accetta serenamente il fatto che gli eBook non occuperanno mai più del 25-30% delle vendite, e afferma che il mancato decollo delle vendite non fa che mettere in luce la magnifica materilità del libro di carta.
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