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Mentre il mercato editoriale arranca faticosamente lottando contro la crisi, c'è una nicchia di mercato che cresce esponenzialmente di anno in anno. Di audiolibri si sente parlare poco, forse perché sulla loro essenza libresca e sulla diversa fruizione rispetto alla lettura classica ci sono ancora domande, dubbi e perplessità (se volete approfondire un po' la cosa leggete qui); eppure i numeri parlano chiaro, e le più recenti analisi sulle vendite condotte dalla Audio Publishers Association raccontano di un mercato in forte crescita.
In termini di danari, le vendite di file audio nel 2014 si attestano su 1,47 miliardi dollari, con una crescita del 13,5% rispetto all'anno precedente. In termini di unità vendute, mentre il mercato dei libri ha avuto un piccolo sviluppo del 4,2% quello degli audiolibri è cresciuto addirittura del 19,5%. Il confronto fra la crescita del giro d'affari e quella delle unità vendute ci serve per constatare che la crescita di questo mercato non è dovuta a un innalzamento dei prezzi ma a un aumento degli audiolibri acquistati. L'ovvia conseguenza è che a crescere siano anche i titoli pubblicati come audiolibri.
Non stupisce quindi che il mercato degli audiolibri stia conquistando nuove categorie di consumatori, in particolare bambini e ragazzi (anche detti Young Adults): un segmento in crescita per un prodotto consumato prevalentemente dagli adulti per leggere – ops, volevo dire ascoltare – servendosi di questo supporto; il romanzo resta comunque il genere preferito per la pubblicazione audio.
Stando a questi dati pare insomma che questo tipo di fruizione abbia molto più successo della lettura vera e propria, da cui differisce parecchio. Prima di intavolare disquisizioni in proposito bisognerebbe leggere degli studi di consumer behaviour in grado di analizzare le peculiarità della ricezione del contenuto permessa dagli audiolibri, ma in attesa di questo si può comunque fare una riflessione sul fatto che, anche se un libro è un libro e quello che conta è sicuramente il contenuto, è innegabile che leggere un libro o un eBook è ben diverso che ascoltarne il file audio: in primis mi viene in mente che la lettura è l'attività monotasking (esisterà questa parola? Se non esiste la inventiamo adesso) per eccellenza – impossibile pensare di fare altre cose mentre ci si è immersi – mentre l'ascolto è la tipica attività che permette di fare altro contemporaneamente; esso implica poi un altro mediatore fra autore e lettore, ossia la voce che legge, quella che si ascolta, e io non sottovaluterei del tutto questo aspetto; l'ascolto è un'azione dal carattere decisamente più passivo rispetto alla lettura, che richiede al lettore un certo sforzo per relazionarsi con l'autore e per dare una voce ai personaggi. Il fatto che l'ascolto stia prendendo sempre più piede, facendo crescere in maniera esponenziale le vendite di audiolibri, fa riflettere; ma che si tratti di lettura o ascolto è sempre bello che la diffusione della cultura si incrementi.
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