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Libri zozzi e scrittori di genere (o viceversa)

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Capra sconcia

Puntata piccante ieri per La nuova ignoranza (edizione straordinaria del giovedì, senza censura). Adele era in vena di doppi sensi, e io di zozzerie. È perfino venuta fuori la mia passione per gli Harmony, so che Tamburini capirebbe.

D'altronde l'argomento di partenza non poteva che portarci sulla cattiva strada: E.L. James, l'ormai celeberrima autrice delle 50 sfumature, vuole scrivere un nuovo libro, questa volta non erotico, questa volta una cosa seria.

 

E chi se lo leggerà? I 40 milioni di lettori che la conoscono per la sua scrittura salace e pruriginosa riusciranno ad apprezzare un cambiamento tanto drastico? Insomma, uno scrittore che ha consolidato la sua fama con un tipo particolare di romanzi, può riuscire a svincolarsene?

 

Beh, sì. Volendo potrebbe, ma dopo un grande successo la posta in gioco è molto alta. Ci sono dinamiche legate a quello che il lettore si aspetta da te scrittore. In fondo, spesso leggiamo un libro perché ci aspettiamo di trovarvi qualcosa di conosciuto… o per essere programmaticamente disattesi. E poi ci sono le case editrici. Alla fine uno scrittore alla E.L. James è un po' come un calciatore sotto contratto. Scrivere è un lavoro e il tuo datore di lavoro è la casa editrice. A me questa cosa non dispiace. Credo che la letteratura dovrebbe imparare un po' dal nipote cinema: c'è l'industria del cinema e c'è il cinema fico (mi riferisco agli States, per lo più). E la cosa non dà fastidio a nessuno e vanno tutti d'amore e d'accordo. A volte addirittura si aiutano a vicenda.

 

Cerco di formulare un pensiero: secondo me gli scrittori non sono altro che un mezzo per raccontare una storia. E ogni storia ha un suo modo per essere raccontata, un modo migliore. Ovviamente poi c'è la componente stilistica di ogni autore, la padronanza linguistica, il senso della frase, etc… ma, sarò brutale, secondo me non è lo scrittore a fare la storia, ma è la storia a fare lo scrittore. Possiamo discuterne, se volete. [Ora, mentre scrivo, mi tornano alla mente dozzine di volte in cui ho asserito il contrario... è ora di chiarirsi le idee!] 

 

Tornando alla nuova ignoranza del giorno: è da nuovignoranti snobbare i libri “altri” di autori famosi? In fondo sì. Un po' di sana curiosità ci vuole sempre. Prendiamo il nuovo libro della Rowling. L'ho letto? no. Mi ha incuriosito? Sì. Lo leggerò? Non credo, così come non ho letto i vari Harry Potter. Che dire, uno alla fine deve scegliere e io scelgo altro.

E comunque, non sarei l'uomo che sono se da giovane non avessi letto decine e decine di Harmony.

E per finire, più zozzerie nei libri!

 

Evviva i libri tutti. Quelli belli e quelli brutti (e quelli zozzi).

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