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Il Regno, il nuovo libro di Emmanuel Carrère

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Arriva in Italia Il Regno, il nuovo libro di Emmanuel Carrère, pubblicato dalla casa editrice Adelphi, la stessa del suo ultimo romanzo, Limonov. Lo scrittore francese, noto al pubblico anche per L’Avversario, Vite che non sono la mia, La settimana bianca, propone ancora una volta un libro sfuggente, che non può essere incasellato facilmente in un genere definito. I temi dominanti de Il Regno sono la fede e la religione, centrali in un momento storico come quello attuale. Il libro racconta le origini e la diffusione del Cristianesimo in un mondo, quello del Mediterraneo, che si snoda dalla Turchia alla Siria passando da Gerusalemme fino a Roma.

Frutto di un lungo e scrupoloso lavoro di documentazione, il nuovo libro di Carrère si presenta come un’opera a metà strada tra il saggio e il racconto, dove l’autore racconta le origini del Cristianesimo dal punto di vista di chi, seppur per un breve periodo della vita, è stato credente. Ripescando i quaderni scritti a trent'anni nel periodo della sua conversione, Carrère ha sentito il bisogno di fare i conti con questa storia della fede in modo più incisivo: «Ho riaperto quei quaderni con curiosità e con un grande imbarazzo. Mi sentivo a disagio un po’ come quando si guardano vecchie foto in cui si è pettinati o vestiti in modo strano. Ero in imbarazzo rispetto a quel genere di fede che era molto egocentrica, una specie di ripiegamento difensivo su me stesso. Mentre mi sta a cuore una fede diversa, con un volto più luminoso. Scrivendo questo libro mi sembrava onesto raccontare che quella fase era stata mia in un certo momento della vita», racconta lo scrittore. 

Per Carrère, Il Regno diventa così un’inchiesta su se stesso credente e «su quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo», che lo scrittore francese affronta con il piglio di chi ha fatto del destreggiarsi nelle storie degli altri una cifra letteria, che si tratti di piccole o grandi narrazioni, di biografie più o meno avvincenti. Nel prendere per mano la storia delle origini del Cristianesimo, Carrère lo fa in modo insolito, descrivendo gli uomini e gli eventi del I secolo dopo Cristo come se appartenessero alle categorie dell’oggi: in primis Saulo, l’ebreo che perseguitava i cristiani, che dopo la conversione ha universalizzato la parola di Cristo con il nome di Paolo. E poi l’evangelista Luca, protagonista del romanzo, che ha raccontato le gesta di Paolo negli Atti degli Apostoli. E ancora Pietro, Giacomo, Giovanni, Nerone e il suo precettore Seneca, l’imperatore Costantino e lo storico Flavio Giuseppe, la guerra giudaica, la persecuzione dei cristiani e l’incendio di Roma, senza dimenticare, ovviamente, la figura di Cristo. Nel far rivivere questi personaggi, nel libro Carrère parla anche delle sue vicende private: della sua famiglia, di un amico buddista, di un video porno trovato su Internet e di libri fra cui 'Le memorie di Adriano' di Marguerite Yourcenar che non è mai riuscito a finire.

Il Regno è la storia delle origini di una religione ma, particolare non secondario, anche la storia di una grande racconto, diventato successo letterario e di uno scrittore che ha preso con sé la missione di raccontarlo: «prima ancora di essere una dottrina il cristianesimo è una narrazione. La diffusione del cristianesimo – sottolinea Carrère – è stata prima di tutto un successo letterario e io mi interrogo, cerco di immaginare chi era e come funzionava l'autore di uno di questi quattro libri con i quali noi, in fondo, siamo cresciuti. Da dove tirava fuori le storie che raccontava. È, insomma, anche la storia di uno scrittore: Luca».

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