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In Italia funziona così: il giro di boa è sempre a una bracciata di distanza, la svolta è sempre dietro l’angolo e il cambiamento sempre nell’aria..di domani. Ahimè, l’Agenda Digitale e la sua Agenzia non sfuggono allo stereotipo,ma visto che noi finzioniani siamo allergici allo scoramento, anche questo volta vi diciamo: forse forse qualcosa sta per cambiare. Nello specifico, tra una settimana circa dovrebbe essere finalmente annunciato il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (AgId).
Una scelta tra 156 candidati che dipende dal Ministro della Funzione Pubblica, ovvero Marianna Madia: un onore ma temo più che altro un onere vista la pressione che questo ancora sconosciuto (o sconosciuta?) direttore si troverà a subire. Non pensate che una volta fatto trapelare il nome il gioco sia fatto: bisogna ancora nominare il Comitato di indirizzo della suddetta Agenzia ma si spera che questo secondo passaggio avvenga abbastanza in fretta. Dopodiché, a quasi due anni di distanza dal decreto legge che la faceva nascere, l’Agenzia potrà iniziare a emettere i suoi primi vagiti.
Se volete ripercorrere la storia dell’Agenzia, da quando era solo un’idea, andate qui e fatevi qualche risata amara. Il ruolo dell’Agenzia e gli ambiti in cui dovrebbe agire sono a dir poco vasti: l’amministrazione stessa che va digitalizzata, l’economia, la sanità, l’istruzione intesa come Università, ricerca etc. e anche la nostra cara editoria. Un mare magnum che fa paura, soprattutto perché l’Italia è indietro anche su questo (e tutta l’Europa non si stanca di ricordarcelo) e mettersi in pari diventa ogni giorno più difficile.
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