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Francesco Falconi – Croazia VS Messico

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Quando Jacopo Milesi mi ha proposto di scrivere un articolo per la sezione ‘un mondiale minore’ di Finzioni, ho accettato subito con entusiasmo. Poi, nei minuti successivi, ho realizzato che forse dovevo contare fino a dieci. Più o meno mi sono sentito nello stesso modo di quando accettai di scrivere la biografia di Madonna. Be’, chi mi conosce sa bene che io e il calcio non siamo amici fraterni, e di certo non mi avrebbe aiutato il mio amore sconfinato per Playa del Carmen e Hvar. Alla fine mi sono consolato con il pensiero che chi avesse desiderato una cronaca seria dell’evento sportivo di sicuro avrebbe letto un articolo di qualche giornalista famoso. O comunque più competente di me. Per tutti gli altri che sono finiti in questo post, nessun problema. Avete preso un palo su Google, ma sicuramente ne uscirete con un karma rafforzato.

Comunque, ieri sera scopro che il mondiale minore in realtà è per ricchi, perché lo vedi se hai uno stupendo abbonamento Sky. Niente RAI o canali in chiaro. Panico. Inspiro, espiro. Confido nelle infinite possibilità della rete, chiedo aiuto a Luca Bianchini. Il sito che mi suggerisce è stupendo, peccato che il link di Messico-Croazia punti a Brasile-Camerun. Terrore. Trovo allora un fantasticissimo sito dal nome inquietante Wizwig.tv che mi permette di vedere la partita in streaming. Pixel grossi come mattonelle, ma ce la posso fare.

Eccoci quindi, nell’Arena Pernambuco di Recife, il Messico di Herrera affronta la Croazia di Kovac per il passaggio del turno. Anche se è un tema che abbiamo letto fino allo sfinimento, mi cade lo sguardo sugli sponsor. I loghi di Sony, McDonalds e Johnson&Johnson colorano il perimetro di uno stadio costato la bellezza di 532 milioni di dollari. Con meravigliosissime strade annesse, che trasportano i turisti dall'aeroporto agli hotel, facendo ben attenzione a non far loro vedere il vero Brasile. Quello fatto di persone che in vita loro non si laveranno mai con il bagnoschiuma alla lavanda by Johnson&Johnson, non si bombarderanno di sodio by McDonalds, tanto meno si scatteranno selfie con un cellulare by Sony.

Torno a concentrarmi sulla partita. Sullo schermo, al 25’, un simpatico popup mi informa che la Croazia ha un possesso di palla del 61%. Come facciano a fornire questi dati vitali per la nostra sopravvivenza mi è ignoto, ma mi fido ciecamente. Meglio non farsi troppe domande complesse, tantomeno chiedersi perché in questo mondiale i calciatori indossano scarpette super fosforescenti che avrebbero suscitato l’invidia di Dorothy Gale. Comunque, il primo tempo si chiude senza particolari emozioni, il Messico per due volte si avvicina al gol con una traversa di Herrera e poi con Peralta.

Durante il secondo tempo seguire la partita diventa un’impresa titanica, perché la mia cagnetta Virgola si è svegliata e ha deciso che l’unico scopo della sua vita sarà quello di ottenere a ogni costo la mia attenzione. Tiri il più lontano possibile nel corridoio la sua adorata pallina, torni a concentrarti sul match. Pallina, corridoio, match. E così si ripete per una decina di volte, finché con la lingua di fuori Virgola crolla davanti alla finestra. Vittoria per me.

Torno alle mitiche scarpette fosforescenti croate e messicane. La gioia dura solo un paio di minuti perché il live streaming inizia ad andare a singhiozzi, tipo quando durante una telefonata del rompiballe di turno fingi di essere entrato in galleria. Virgola, nel frattempo, mi guarda soddisfatta mentre si gode il venticello alla finestra. Uno pari, palla al centro.

La situazione per la Croazia purtroppo non migliora, il Messico continua a mantenere il dominio sul campo. Perisic sbaglia in appoggio, il suggerimento di Pranjic è troppo profondo. Adesso Virgola sbadiglia, e non posso darle torto. Il tono dei cronisti è coinvolgente come cinquanta minuti di omelia. Poi, d’improvviso, la partita si accende. Momento di felicità al 64’, con un rigore per il Messico non assegnato, e la relativa risposta al  66’, un bel fallaccio di Vazquez e un cartellino giallo. Poi, al 72’, urlo dei cronisti. Per poco non mi prende un colpo. Pure Virgola drizza il pelo. Ci siamo, alleluia alleluja, gol di Marquez su calcio d'angolo di Herrera. Messico in vantaggio.

Nei minuti successivi, il Messico diventa un tornado. Raddoppio con Guardado, terzo gol con Hernandez. La Croazia tenta la difesa, buona ma inefficace l’azione di Rebic, poi salva l’onore con un gol all’87’ di Perisic. È il primo gol che subisce il Messico in questo mondiale, dicono i cronisti. Allora la Croazia ci crede e si arrabbia. Un fallo duro di Rebic su Pena fa alzare un bel cartellino rosso all’arbitro. Ciao Rebic, ci vediamo a Hvar.

Nulla di fatto, il match si chiude con il risultato Messico-Croazia 3-0.

Tutti a Playa del Carmen a festeggiare, Virgola compresa.

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