Il Cile oggi ha un motivo in più per festeggiare. Mercoledì non è stato solo il giorno in cui la nazionale di calcio cilena ha buttato fuori dal Mondiale 2014 la Spagna – ex campione europeo, ex campione del mondo e ancora ex campione europeo. Quello che è successo lo stesso giorno è qualcosa di ancora più eccezionale e ci verrebbe da aggiungere più rilevante, se non ci sentissimo troppo supponenti ad attribuire ai due eventi una scala di valori.
Ma andiamo al sodo: mercoledì è stato annunciato dalla Fondazione Pablo Neruda il ritrovamento di venti poesie inedite del grande poeta cileno, premio Nobel per la Letteratura nel 1971, definito da Gabriel Garcia Marquez come il più grande poeta del Novecento. Non stupisce che Seix Barral, l’editore spagnolo di Neruda, abbia definito il ritrovamento come un "evento letterario di importanza universale".
Gli inediti, circa mille versi, sono stati rinvenuti tra le carte del poeta nel suo nativo Cile. Le poesie si trovavano all’interno di scatole contenenti i manoscritti del premio Nobel, conservate nella Fondazione Pablo Neruda, e sono state rinvenute durante una catalogazione. Verranno pubblicate in America Latina alla fine del 2014, in occasione del 110 anniversario di nascita di Neruda e a novant’anni dalla pubblicazione della sua raccolta più celebre, Venti poesie d’amore e una canzone disperata. Per l’Europa, per ora si parla della Spagna nel 2015. Se siete così fortunati da leggere lo spagnolo, qui trovate una delle venti poesie, pubblicata da El Pais.
Le poesie, sei di tematica amorosa e quattordici di altri temi tipici dell’universo di Neruda, sarebbero state composte dal poeta in una fase matura della sua carriera, dopo il 1956, anche se non è stato possibile risalire all’esatto periodo di stesura per ognuna perché non tutte riportano la data.
Il poeta e accademico spagnolo Pere Gimferrer, chiamato a confermare la validità degli inediti e coinvolto nella loro pubblicazione, li ha descritti come caratterizzati dello stesso potere evocativo e pienezza espressiva dei migliori lavori di Neruda.
Della stessa opinione anche Adam Feinstein, autore della biografia di Neruda, che, intervistato dal Guardian, ha elogiato la ricchezza immaginativa e di linguaggio dei versi. Il biografo ha ricordato che Neruda amava scherzare sul fatto che un giorno avrebbero pubblicato anche i suoi calzini, ma data l’entità del ritrovamento, non si può certo dubitare della necessità di questa nuova pubblicazione.
Neruda era stato sotto i riflettori internazionali poco tempo fa, per tutt’altri motivi. Come vi avevamo raccontato anche noi qui, un giudice cileno aveva disposto a marzo 2013 la riesumazione del suo cadavere per eseguire dei test e mettere la parola fine una volta per tutte a un mistero che va avanti da 41 anni, ovvero dal 23 settembre 1973, data della morte del Nobel, secondo il quale il poeta sarebbe stato avvelenato durante il regime di Pinochet, salito al potere tramite colpo di stato militare dodici giorni prima della morte di Neruda. Il caso era stato sollevato nel 2011, quando Manuel Araya, ex assistente nonché autista di Pablo Neruda, dichiarò che il premio Nobel non era morto a causa del cancro alla prostata che lo consumava da tempo, ma che il suo decesso sarebbe stato accelerato, se non causato, dai sicari di Pinochet, timoroso che Neruda, ex militante del Partito Comunista e sostenitore di Salvador Allende, potesse diventare un’importante voce all’opposizione. Gli esperti internazionali chiamati a dirimere il caso si sono poi pronunciati a novembre 2013, sostenendo che non siano state trovate tracce di veleno e confermando quindi la morte per cancro. Ma parte dei familiari del poeta ha chiesto che l’indagine continui e che non si basi solo sulla ricerca di tracce che potrebbero essere state cancellate dagli anni. In attesa di nuovi sviluppi, godiamoci questa inedita sorpresa.
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