
Photocredit: Pianeta EBook 2011 (ecco perché l'IVA risulta al 21% nella foto)
Nonostante tanti di noi sperassero che l'IVA sugli eBook si allineasse a quella dei libri cartacei, o perlomeno ci si avvicinasse, minimizzando la loro segregazione a libri di serie B… beh, cattive notizie. Da un lato.
C'è stata infatti una piccola grande rivoluzione in materia di IVA negli uffici dell'Unione Europea:
On 1 January 2015, all businesses supplying telecommunications, broadcasting and e-services such as downloaded 'apps', music, gaming, e-books and similar services to private consumers located in other EU Member States [...] will be required to account for VAT in the country of the customer.
Ovvero: dal 1 Gennaio 2015, tutte le emittenti, le aziende di telecomunicazioni e le aziende di servizi scaricabili online quali app, musica, giochi, eBook e servizi di sorta rivolti a privati residenti negli stati UE [...] saranno tenute a versare l'IVA in riferimento al Paese in cui offrono tali servizi. Tenendo da parte le considerazioni economico-politiche e rimanendo invece dal punto di vista del lettore, quello che osserviamo è rassicurante per il nostro portafogli da un lato, preoccupante per la nostra passione dall'altro.
In questo modo, l'Unione Europea ci assicura che nessun gigante (non facciamo nomi, Amazon) possa venire da oltreoceano e lucrare indisturbato alle spalle di librai ed editori, costretti a capitolare perché fisicamente non in grado di competere con chi paga infinitamente meno tasse. E noi lettori abbiamo più scelta, noi operatori del settore più possibilità di lavoro (magari la crisi dell'editoria si decongestiona?), noi librai più clienti.
Così facendo, però, gli eBook sono definitivamente stati relegati al settore dei nuovi media, quindi bollati ufficialmente come qualcosa di altro da un libro cartaceo. Il che può lasciare perplessi. Perché speravamo di poter acquistare i nostri eBook ad un prezzo un po' meno caro (anche se caro non è), dal momento che in Italia hanno l'IVA al 22% — come i CD — mentre per i libri di carta non vige nemmeno l'obbligo di emettere uno scontrino fiscale all'acquisto. Noi lettori, che leggiamo gli eBook come i libri di carta perché ci piace leggere, speravamo che i libri potessero essere tutti uguali.
Ma questo è il mulino che vorrei: la realtà è decisamente diversa. Perché si tratta pur sempre di contenuti multimediali che vengono (o possono venire) utilizzati alla stregua di un qualsiasi altro contenuto multimediale: quasi ogni eReader ci da la possibilità di condividere su questo o quel social network il bellissimo paragrafo dell'eBook che stiamo leggendo. E questo ha ripercussioni sul web a livello di marketing e visibilità; la qual cosa, invece, non accade se ce ne stiamo tranquilli a leggere il nostro libro di carta.
Ad ogni modo, pro e contro a parte ora la Giustizia ha parlato: Paese che vai, IVA che trovi.
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