
Ciò che è successo questa settimana negli U.S.A. da molto da pensare: nel 2014, c'è ancora chi vuole censurare i libri, la letteratura, la cultura. Ironico che queste cose accadano (spesso) anche nel Paese più potente al mondo, che si pregia di voler portare libertà e democrazia in giro. Che poi ciò accada probabilmente anche in altre parti del mondo, questo è probabilmente indubbio, ma noi possiamo limitarci ad osservare i fatti di cui veniamo a conoscenza, e quindi.
Ma veniamo ai fatti.
Ellen Hopkins, autrice di libri rivolti ad un pubblico tardo-adolescente e dai temi abbastanza pungenti ed attuali — vedi sesso, droga, suicidio, autolesionismo, dipendenza — è stata invitata a parlare ai ragazzi della scuola superiore della Panther Valley (Pennsylvania) questo martedì. I ragazzi, ovviamente, avevano il permesso firmato dai genitori per assistere all'oratoria, e tutto sembrava una cosa piuttosto normale. Anzi, rientrava piuttosto nel programma educativo scolastico. Giusto? Sbagliato! Perché ai genitori non andava assolutamente bene che i propri figli fossero esposti (sottintendiamo passivamente) a questo genere di contenuti. Ma anche parlare al plurale nel riferirci ai genitori non è del tutto esatto. A quanto pare, la protesta è partita dall'ira di un singolo genitore, che ha scatenato un putiferio tale per cui persino agli studenti i cui genitori non avevano nulla da obiettare circa la partecipazione dei figli all'evento è stata negata la facoltà di parteciparvi, nonostante l'autorizzazione scritta. E gli altri genitori, cosa volete, hanno lasciato fare, semplicemente.
L'autrice ha raccontato il fattaccio alla redazione di Good E-Reader, e non è entrata nello specifico circa le motivazioni ideologiche che spingevano il non meglio identificato genitore: poco importa, quando si tappa la bocca a qualcuno, a chi appartenga la mano. È così nata la riflessione sul fatto che, grazie al cielo, i libri digitali ci tolgono questo fastidiosissimo sassolino nella scarpa che è la censura dei libri: una vera seccatura (e vi prego qui di cogliere il sarcasmo).
Non è infatti fisicamente possibile censurare i contenuti web, eBook compresi, senza violare un bel mazzetto di norme e diritti stabiliti dalla comunità internazionale: rendere un contenuto non disponibile per una determinata aera geografica si può, ma la faccenda deve riguardare un'area geografica estesa, non una comunità e, soprattutto, dovrebbe trattarsi di una questione di copyright (o comunque di soldi). Perché è concepibile oscurare determinati contenuti se si tratta di soldi, ma le ideologie devono sempre e comunque rimanere fuori dalla porta.
Di censura sui libri ce ne siamo occupati da poco qui, ma anche qui, qui e qui.
La faccenda è in realtà molto seria: non basta che in alcune scuole americane sia vietato l'insegnamento di determinate teorie scientifiche, sostituite con il creazionismo e chissà cos'altro, ma è addirittura concepibile censurare i libri. E non con la scusa di proteggere bambini piccoli e innocenti: parliamo di diciassettenni (voi ve lo ricordate quanto eravate puri e casti a 17 anni? Avoglia!). È soprattutto in questi momenti che dobbiamo ringraziare il progresso e la tecnologia: grazie Internet, che ci assicuri la libertà di informarci ed imparare. Grazie libri digitali, che ci permettete di leggere quell'accidenti che ci pare senza che mamma o il parroco possano venire a questionare!
Leggere è un diritto, e ha una funzione importantissima a livello emotivo e catartico: un adolescente (ma anche no) ha spesso domande e turbamenti dei quali non sempre riesce a parlare con qualcuno, per cui leggere un libro il cui protagonista ha lo stesso problema ma riesce a farcela, non importa quanto grave o imbarazzante fosse, può essere la chiave di volta. Fortunatamente la tecnologia (certe cose non piovono dal cielo) ci ha dotato di almeno un computer, una connessione Internet, un cellulare, magari anche un eReader. Per leggere non dobbiamo più sbandierare la copertina di uno scandaloso libro per casa. In Pennsylvania, questo potrebbe suscitare ire funeste e mobilitare avvocati. In Italia…
In Italia? Vediamo, abbiamo censura politica q.b., un etto abbondante di censura nei cartoni animati, una manciata di telefilm e filmetti nelle fasce protette anch'essi censurati, ma di libri censurati nemmeno un grammo, ad oggi. Particolare che proprio a casa del Papa non ci sognamo nemmeno di gridare al rogo per un libro scomodo. Forse qualche cardinale direbbe la sua e qualche vescovo si addolorerebbe, ma noi non ci scomporremmo. Tanto più che nessuno se ne accorgerebbe se il parroco di Renazzo (ne ho detta una) leggesse Cinquanta sfumature di grigio dal suo nuovo Kindle fiammante. E quindi.
Dietro allo schermo sei libero di leggere, nessuno può impedirtelo.
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