
Il tempo quella sera era piacevole e non molto vancouveriano. Il vento sembrava un respiro caldo contro la pelle. Janet arrivò in anticipo e aspettò davanti alla porta del ristorante. Il calore le fece tornare in mente le estati della sua giovinezza, molto prima dell'avvento dell'aria condizionata.
Ernie arrivò in una Impala rossa di fine anni novanta. Era il primo modello di macchina che aveva memorizzato dopo la Mustang del 1965. L'Impala era la macchina di suo padre.
Quindi c'è ancora qualcosa di quegli anni che ce l'ha fatta ad arrivare fino a oggi.
Janet osservò l'auto con attenzione, per vedere se era cambiata quanto era cambiata lei.
«Sei un'appassionata di macchine?» chiese Ernie.
«Io? No. Mio padre aveva un'Impala. Era un'auto che non vedevo da anni.»(pag. 223)
Bisogna essere pronti a gettarsi nel vuoto con questo libro. Lasciare le sicurezze e le convenzioni e aprire gli occhi su una realtà così diversa, spiazzante, a tratti esilarante nel suo essere grottesca, e abbracciare un nuovo modo di essere, di vedere e di esistere.
Se credete nella famiglia perfetta, se avete il sogno della famiglia da pubblicità, se sperate nel happy ending per allontanarvi almeno per un attimo dai problemi odierni, be', non aprite questo libro. I Drummond saranno un pugno in faccia, un inno al fallimento del concetto immacolato di “famiglia”, uno schiaffo alle speranze di ognuno di noi. Eppure, i Drummond sono così veri, così reali e così dolorosamente noi da far male. E da conquistarci.
Il libro è Tutte le famiglie sono psicotiche di Douglas Coupland, ISBN, 2012
Titolo originale: All families are psychotic
Cinico e irriverente. Divertentissimo, cattivo e strampalato.
Una storia così delirante che sorprende che Tarantino non ne abbia ancora fatto un film.
Alla faccia della perfezione che ci viene richiesta ogni giorno qui, l'imperfetto viene esaltato in ogni singola pagina.
Dashes
- Sarah, una delle protagoniste è nata senza una mano per l'assunzione da parte della madre di un farmaco tossico durante la gravidanza. Riferimento, questo, non tanto velato allo scandalo del Talidomide negli anni Sessanta
- Il titolo del libro è un chiarissimo omaggio al Tolstoj di Anna Karenina e alla sua famosissima frase d'apertura. Solo modificata in chiave moderna
- Douglas Coupland, autore di Generazione X, è anche il padre di questa, ormai famosissima, espressione
- Nella sua prima versione l'opera venne stampata in due parti, incollate poi insieme in modo tale che a metà libro il lettore fosse obbligato a ruotare il libro per poter continuare a leggere
- Nel 2006 la DreamWork aveva annunciato il progetto di un film tratto dall'opera di Coupland, ma non se ne è più saputo nulla
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