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La trilogia di Fabio Montale, di Joel ed Ethan Coen

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Jean Claude Izzo sapeva il fatto suo. Sapeva bene cosa significasse l'amore viscerale per la vita e l'esserne vittima allo stesso tempo. C'è qualcosa di imprenscindibile nei suoi romanzi, qualcosa che ha a che fare con le emozioni, forti, totali. Qualcosa che afferra lo stomaco e non lo molla finché tutta la passione, la violenza, la bellezza e la sensualità non saranno traboccate fuori. Senza neanche accorgervene Fabio Montale, il protagonista della trilogia, vi avrà trascinato dentro una storia che racconta della luce e della speranza del mediterraneo, dell'appassionarsi per essere, essere violentemente, dello sguardo degli altri, ma anche dell'indifferenza e dell'oblio degli esiliati. Del cibo, il miglior modo per negare la morte, delle donne, da leggere come un libro, del jazz che rimette insieme i pezzi e della felicità che davanti al mare non è un concetto così complicato.

Casino totale, Chourmo e Solea, tre capitoli per raccontare la storia di un'amicizia, quella di Manu, Ugo e Fabio. All'ultimo il compito di vendicare i due amici di sempre uccisi dalla malavita. Cresciuto nei vicoli poveri intorno al porto di Marsiglia, tra piccoli reati e primi amori (uno in particolare, quello per Lole, che ameranno senza scampo tutti), Fabio diventa un poliziotto, uno strano sbirro, una sorta di educatore dei quartieri bassi. Sempre in bilico tra l'umanità più profonda fatta della sua musica, dei suoi pastis di fronte al mare, delle donne che ama senza riserve, e la violenza senza scrupoli della politica e della malavita, che insieme scatenano una guerra letale.

Ed è oscillando tra emozioni di una bellezza senza riserve e picchiate verso una rabbia e ribellione alla bruttezza più nera, che la Finzioni Film Production ha deciso che no, un concentrato di emozioni così irripetibili non poteva certo essere ignorato.

REGIA

Joel ed Ethan Coen. Ebbene sì, la geniale coppia di fratelli, ce la siamo accaparrata. Antidivi per eccellenza, maestri nel cinema di genere (Fargo, Il grande Lebowski, Non è un paese per vecchi, Il grinta) , i fratelli Coen sono una delle coppie artistiche più apprezzate della storia. Scrivono, dirigono e montano i loro soggetti, difficile distinguere chi fa cosa. E non crediamo neanche sia importante. Per raccontare la poesia e la forza di Fabio Montale serviva qualcuno che con le immagini sapesse far vibrare le corde più nascoste. Qualcuno capace di passare dalla commedia al drammatico, passando per il grottesco per arrivare al noir in modo impeccabile. Sono i nostri uomini, welcome on board!

CAST

Fabio Montale – James Purefoy. Gli appassionati della serie televisiva The Following lo riconosceranno e concorderanno con noi che per interpretare un personaggio tra i più affascinanti della storia della letteratura, un giustiziere in bilico tra lecito e illecito, tra passione e disperazione, era necessario prendere qualcuno che queste contaddizioni sapesse viverle sul proprio volto, nel proprio sguardo. James Purefoy, il cattivo di The Following, pensiamo esprima al meglio questa dualità. Esteticamente, inoltre, siamo sicuri non dispiacerà per niente alle spettatrici donne. Un ammiccamento furbo e neanche troppo sottile. Perdonatecelo, ne varrà la pena.

Lole – Olivia Wilde. Ultimamente l'abbiamo vista raggiante sul red carpet hollywoodiano con un gran pancione. La giovane e bellissima attrice aspetta infatti un bambino. Ma con un piccolo sforzo, dimenticando morbide rotondità e lineamenti addolciti dalla gravidanza, ecco che la Wilde (Tron Legacy, Rush, Her) ci apparirà con tutta la sua carica di sensualità, mistero ed eleganza, un mix difficile da tenere nascosto. Un mix perfetto per la nostra Lole, amore d'infanzia, tormentato e segreto per anni, del nostro Montale. Lole incarna per lui l'ideale di donna, il suo esserci violentemente e il suo continuo fuggire, le sue braccia, un invito al viaggio, i suoi profumi mediterranei che promettono felicità contraddittorie. E lo sguardo di Olivia basta a comunicare tutto un mondo. Non lamentatevi, maschietti, abbiamo pensato anche a voi!

C'è, insieme all'ovvia ambientazione nei vicoli e nel porto, cuore di Marsiglia, un elemento che non possiamo sottrarre alle pagine di Izzo e alle immagini dei Coen: la musica. La colonna sonora dovrà parlare la lingua del jazz di Miles Davis, quella di Paolo Conte, del rap contemporaneo che racconta la strada e gli esiliati, della musica che arriva dal mare al porto che sa di Medio Oriente. Musica indispensabile per vivere, che non ha bisogno di parlare per trascinare con sé. Come il mare, come le emozioni, come Montale, come i Coen. Buon viaggio e buona visione!

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