
La narrativa gotica ha sempre avuto le sue preferenze in termini d'ambientazione. Se i primi romanzi preferivano l'ambientazione europea, con fantasmi che popolavano i castelli di qualche regione decadente dell'Italia, il gotico contemporaneo preferisce il Maine e il New England, con rare visite alla Louisiana (soprattuto per quanto riguarda vampiri e voodoo). Un gerere che gode di grossa fama, quasi mainstream, in letteratura e, soprattutto, al cinema e sul piccolo schermo. L'horror d'ambientazione asfittica e minimale, dove un villaggio o una piccola cittadina diventano centro di ogni male.
Se prendiamo questa particolare strada nell'immaginario fantastico (ma anche della letteratura e del cinema in generale), non possiamo che citare almeno Twin Peaks , la serie di David Lynch che nei primi anni '90 ha tenuto incollati al piccolo schermo gli spettatori di tutto il mondo; un po' come Lost l'ha fatto negli anni '10. In questo tipo di racconti, sembra sempre che i personaggi tendano a moltiplicarsi. Chi conosce queste due serie non avrà ignorato i mille riferimenti a Stephen King, vero elefante nella stanza — o dovremmo dire mammut, vista la sua età ed il peso dei suoi tomi?
Uno dei primi romanzi di Stephen King che mi è capitato sotto mano fa parte di questo "ristretto" genere. Si tratta di Cose Preziose e, nemmeno a dirlo, nonostante non abbia goduto di grandissima fama e di una riduzione cinematografica non superiore alle altre opere tratte dallo scrittore, insieme a Salem's Lot, è tra i più importante esponenti del sottogenere che ha influenzato e continua ad influenzare il genere horror. Basta considerare il classico dei classici di Carpenter, Il seme della follia. Il film è un concentrato di orrore soprannaturale alla Lovecraft, con il protagonista (Sam Neill, monumento vivente all'horror) che indaga sulla sparizione di un misterioso bestsellerista il quale, guarda caso, ricorda tanto lo Stephen King dei tempi d'oro. L'ultimo libro sembra addirittura indurre la follia in chi lo legge. E non è un caso se il titolo, In the mouth of madness, ricordi da vicino Alle montagne della follia (At the Mountains of Madness), il romanzo di H. P. Lovecraft ed i suoi effetti sono molto simili a quelli del Necronomicon.
Lo scrittore del Ciclo di Cthulhu è infatti il vero iniziatore del genere, con il suo racconto La maschera di Innsmouth (The Shadow over Innsmouth). La storia di un antiquario che si imbatte per caso in una cittadina del New England. Scoprirà che gli abitanti, oltra ad essere piuttosto strani, venerano una divinità chiamato Dagon. Un altro di questi particolari horror da recuperare è indubbiamente il già citato Salem's Lot, di uno Stephen King ancora acerbo, che usa l'ambientazione di una piccola cittadina, chiamata evocativamente Jerusalem, per ambientare una storia di vampiri.
Prossimamente, anche il nuovo film di Rob Zombie riproporrà questi luoghi, Le streghe di Salem, miscelerà atmosfere vicine a The Wicker Man di Robin Hardy con il repertorio spallter che l'ha reso famoso. Mentre Guillermo Del Toro (Il labirinto del fauno, Hellboy, co-sceneggiatore de Lo Hobbit) è interessato a dirigere un adattamento cinematografico del romanzo Alle montagne della follia e ha già preparato la sceneggiatura; anche se finora ha incontrato difficoltà ad ottenere finanziamenti. Che sia la volta buona che il cinema renda merito a Lovecraft?
Oltre al fascino esercitato da questo tipo di storie, non è da sottovalutare il peso che hanno avuto e continuano ad avere sulla cultura pop. Il romanzo corale non si è mai prestato molto alla conversione sul grande schermo – e gli appassionati sanno quanto leggendaria sia la bruttezza dei film tratti dai romanzi di Stephen King. Ed è qui che scende in campo il piccolo schermo (che ormai, però, è quello del pc), portando con sè anche le buone abitudini del web (leggi: scaricare e vedere serie tv come se non ci fosse un domani). Per nominare solo le serie più di successo che si ispirano all'immaginario e all'atmosfera del gotico contemporaneo: Happy Town, True Blood e Twin Peaks. Insomma, contrariamente a quanto avviene al cinema, le trame di molte delle serie più riuscite devono molto ai primi romanzi di Stephen King e ai più classici racconti di Lovecraft. Perché non riscoprire i romanzi ed i racconti da cui tutto questo è cominciato?
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