Pronti? Via. E che vinca il più brutto!
Stiamo parlando del concorso letterario Il racconto più brutto, ormai arrivato alla terza edizione, e promosso da Carolina Cutolo. Nelle edizioni precedenti si erano accaparrati il premio Simone Ghelli con Parigi e Mario Borghi con Il mio sogno d'amore.
Ho un'ossessione per gli scritti brutti. Mi occupo di consulenza editoriale e frequento molto questo sottobosco. Molti mi mandano cose orrende e devo dire che la faccenda mi diverte molto. Trovo affascinante la troppa sicumera, quella che rovina l'obiettività dello scrittore e gli fa riempire pagine e pagine di cliché come se fossero trovate geniali. Spesso le aspiranti scrittrici mettono in piazza i sentimenti in maniera esagerata, mentre gli uomini insistono con la prosa da artista sregolato, bukowskiano. Ci sono libri di scrittori noti che sono altrettanto brutti. Ma non farò mai i nomi, perché vorrei con tutto il cuore che non smettessero. In realtà, leggere tanta mediocrità ci rassicura, ci fa dimenticare la nostra. D'altra parte, però, anche i grandi autori scrivono tonnellate di scartafacci prima di riuscire a mettere insieme una buona pagina.
Racconta la Cutolo, autrice del libro Pornoromantica (Fazi) e di Romanticidio (Fandango), a Lettera43, e definisce il concorso «il primo che premia il mediocre sublime». Quindi un racconto brutto non basta, deve avere anche l'arroganza del sublime. Pensate di poter partecipare? Le iscrizioni sono aperte fino al 31 Marzo sul blog e la finalissima avrà luogo il 21 Aprile, giorno in cui i dieci finalisti, orgogliosi esempi di bruttezza letteraria, leggeranno le loro opere. Anche la Cutolo proporrà un proprio racconto venuto male. Al vincitore spetteranno 100 euro in libri.
Ma in fondo cosa è questo concorso? Una Corrida letteraria, un festival di ironia o l'invito velato -anche per i grandi nomi- di compiere tutti un po' di buona autocritica?
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