
L´arrivo dei Mercanti dalle Vele Gialle nella Terra di Nurak minaccia l´equilibrio creatosi dopo i Giorni della Caduta. I Clan convocano la Grande Assemblea a Lò, nella notte dell´Equinozio delle Nebbie. Deve essere impedita un´altra Guerra, perché con essa scomparirebbe il Popolo degli Uomini. Iskìda delle Valli di Lùn e il suo cane Ino accompagneranno Lianda, la strega del Clan del Cavallo. Ma Iskìda continua ad avere uno strano sogno… forze oscure si muovono, e le rune bisbigliano di caos e tenebre…
Ci sono almeno due alternative tra cui un autore esordiente può scegliere per approcciarsi al genere fantastico in lingua italiana: sfidare i grandi autori anglosassoni, giocando una partita impari sul terreno sfavorevole del fantasy epico di ambientazione nordica, oppure dare risalto a una specificità culturale locale, dando voce ai tanti miti e leggende nostrani spesso dimenticati.
Andrea Atzori, giovane autore sardo, ha scelto la terza via. Il suo primo romanzo fantastico, Iskida della Terra di Nurak, è una contaminazione piuttosto riuscita tra il classico fantasy tolkeniano e il racconto basato su suggestioni locali. Seppure dalle prime pagine si possa avere l’impressione che la terra di Nurak sia la Sardegna (si respira aria di mare, nuraghi e launeddas), il romanzo intreccia leggende e suggestioni da tutto il mediterraneo in maniera originale.
La saga, di cui L’Amuleto del Sonno è il primo episodio, è ambientata in un mondo “neolitico” piuttosto inedito. A questo proposito, nota di merito va anche alle bellissime illustrazioni manga che abbelliscono il volume, curate da Dany & Dany (Daniela Serri e Daniela Orrù). La tentazione è quella di sfogliare il libro una prima volta solo per farsi un’idea dell’ambientazione e dell’aspetto dei protagonisti, proprio come capita di fare con un albo a fumetti.
Lo stile, dove nel fantasy contemporaneo regna la prosa dark alla Martin e Abercrombie, è piano e scorrevole, ma mai scialbo. L’esperienza di editor dell’autore sicuramente è stata d’aiuto. I dialoghi sono divertenti e ben scritti, lontani dal canone del genere che li vuole cinici e ironici a tutti i costi. È insomma un romanzo di cui si sentiva il bisogno nel panorama italiano, che dimostra come si possa scrivere fantastico in maniera onesta, senza scadere necessariamente in stereotipi e cliché o facendosi prendere dalle mode del momento. I difetti? Be’, non mancano i passaggi che gli amanti del genere ormai riconosceranno anche da lontano come infodump e una certa lentezza nella prima parte. Inoltre non si tratta di un romanzo autoconclusivo. Nonostante la collocazione “Young Adult” suggerita dall’età dei protagonisti e dallo stile fumettistico, la storia si fa ben volere anche dal pubblico più adulto, grazie a numerosi momenti di azione altamente visivi, dialoghi serrati e un’attenzione notevole ai dettagli (nomi di luoghi, piante, costumi e usanze dell’antichità neolitica).
Nella sua originalità, Iskida riesce dove tanti altri romanzi, ben più ambizioni, falliscono. Portando il fantastico in un'ambizione italiana come non avveniva da troppo tempo. Ed è un vero peccato che non abbia ancora ricevuto l'attenzione che merita. Forse a questo proposito, sarebbe anche utile una versione ebook, purtroppo finora assente.
La seconda stagione della trilogia, Camminatrice di Sogni, è in uscita, sempre presso Edizioni Condaghes , mentre il capitolo finale, Il Canto delle Stelle, è atteso per l’autunno 2014.
Lianda stette immobile come pietrificata, gli occhi sbarrati.
– Iskìda, dammi il tuo medaglione.
La voce della strega fu un comando. Iskìda portò la mano al ciondolo, proteggendolo col palmo.
– Perché?
– Dammelo e basta.
Cosa aveva Lianda? Esitò, se lo sfilò piano dal collo. Quella lo afferrò. […]
Lianda avvicinò il talismano al bagliore del fuoco. Lo rigirò tra le mani, lo sguardo concentrato.
Era un cordino di cuoio morbido a cui stava appeso un medaglione del diametro di una nespola, anch’esso di cuoio, ma cotto col fumo, con incisa sopra la tripla spirale del Kaelion. Sotto il medaglione stava una mezza luna di selce rivolta verso il basso e, ai lati, appese al cordino, due zanne canine. Iskìda cercò di ricordarsi quando l’aveva ricevuto, ma non seppe dirselo. Per quanto rovistasse indietro nei ricordi, lo aveva sempre avuto al collo.
L’autore
Andrea Atzori è scrittore, editor e consulente editoriale. Nato a Cagliari e cresciuto a Carbonia, si è laureato in Storia e ha conseguito un master in editoria al politecnico di Oxford, dove ha lavorato come assistente editoriale per la David Fickling Books, spostandosi poi a Londra come assistente marketing per i marchi DK Travel e Rough Guides. Giornalista dal 2008, collabora come blogger per Sul Romanzo agenzia letteraria. Ha pubblicato il romanzo “Brogliaccio del nord” (CUEC), e la saga fantasy “Iskìda della Terra di Nurak” (Condaghes). Vive in Germania, nella Foresta Nera.
Il sito dedicato alla Saga di Iskida
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