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Nicolas Eymerich, inquisitore

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evangelisti

Sfogliando a ritroso gli episodi di questa modesta rubrica, ho notato la mancanza di un capitolo fondamentale. Uno da fan, dedicato al più importante e influente degli autori di letteratura fantastica in Italia: Valerio Evangelisti. L’autore, famoso nel web per essere il creatore di Carmilla Online, ha alle spalle una carriera da funzionario presso il Ministero delle Finanze che lo accomuna – almeno per il terrore che suscita nella popolazione – al suo personaggio più famoso, Padre Nicolas Eymerich.

rextremendaemaiestatismaxi Nicolas Eymerich, inquisitoreNon nego di essere stato un avido lettore della saga dedicata al saturnino Nicolas Eymerich, inquisitore catalano realmente vissuto. Il personaggio, per certi versi alter ego dell’autore (o, almeno, così ammette Evangelisti), è un uomo intollerante e spietato. I suoi atti sembrano atroci ma, nel contesto sociale tumultuoso in cui il personaggio è calato, risulta quasi essere tra i più umani, innescando un certo sentimento straniante nel lettore, che si trova a simpatizzare per un mostro-un-po’-meno-mostro-degli-altri. Inoltre, Eymerich è dotato di un’intelligenza tagliente, che a tratti fa emergere uno spirito tormentato e complesso.

Ciò che più ho amato di questa serie, e gli appassionati mi daranno conferma, è che i romanzi del Ciclo di Eymerich sono sempre un’avventura – nel senso che come lettore non sai ciò che ti capiterà - nel tempo e nello spazio. Non solo un viaggio nell'Europa medievale tormentata dalle guerre e dal fondamentalismo, popolata di ebrei, musulmani ed eretici, come ci si aspetterebbe dalle copertine. Le indagini soprannaturali dell’inquisitore s’intrecciano con le avventure di altri personaggi in epoche storiche diverse, nel presente, nel futuro prossimo o remoto. E non è certo un caso se il primo libro della saga, Nicolas Eymerich, inquisitore è valso all’autore il premio Urania. È difficile spiegare la complessità delle trame a chi non ha mai letto un libro della serie. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, le storie sono delle mistery d’ambientazione medievale, ma con inserti molto caratteristici (soprattutto fantascienza e horror). Guerre combattute a suon di incubi proiettati nella ionosfera, eretici catari intrappolati in mondi alternativi o dischi volanti che attraversano lo spazio tempo causano allucinazioni mistiche nel tredicesimo secolo. Tutte storie originalissime. Le fonti d’ispirazione si sprecano. Nello stesso romanzo è possibile cogliere riferimenti a Ubik di Philip Dick o al Nome della Rosa, o alla fantascienza alla Ballard, o ai noir di Hammett, ma con personaggi così inquietanti che sembrano tratti da un film espressionista tedesco d’inizio novecento. Ma la saga si colloca anche nel solco della letteratura d’avventura, scritta con lo scopo principale di attrarre e divertire senza troppe pretese, ma anche, a tratti, terribilmente colta e intelligente, proprio come il protagonista.

Tutte le storie del Ciclo di Eymerich sono complesse e fitte di misteri, strutturati su più piani di lettura, di solito almeno tre di cui almeno una sempre ambientata nel cupo medioevo europeo di Eymerich. Le altre linee narrative, di carattere più fantascientifico, ambientate nei nostri tempi o in futuri più o meno remoti. Alla base dell'intersecazione dei diversi piani narrativi e paranormali è la teoria ideata da Marcus Frullifer, secondo cui esiste un particolare tipo di particelle subatomiche, dette psitroni, che permetterebbero la trasmissione del pensiero sia di un individuo che di più persone nel tempo e nello spazio e talvolta a secoli di distanza. 

Proprio come i piani temporali su cui si dipana la narrazione, Eymerich e l'autore si confondono, e in più di un momento - cosa piuttosto interessante - sembra quasi che l'Inquisitore sia la parte negativa che Evangelisti ha deciso di rigettare plasmando un personaggio politicamente assai scorretto che non tenta di strapparci alcuna simpatia.

Nonostante sia difficile per un autore italiano affermarsi nel mondo, all’estero Evangelisti ha avuto un discreto successo, forse superiore a quello modesto avuto in Italia. I libri di Evangelisti hanno anche ispirato uno dei rari videogiochi prodotti in Italia, una serie a fumetti e un adattamento radiofonico. 

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