
Ragazzi, si vendemmia! Questo fine settimana vendemmia deppertutto ed è la prima volta, dopo quasi dieci anni, che si torna a vendemmiare a settembre come si faceva abitualmente. Se avete l'uva da cogliere sbrigatevi; il tempo sarà bello solo fino a lunedì. Poi arriveranno le piogge autunnali e si abbasserà la temperatura. Tempo di leggere è dedicato al vino! Buona vendemmia insieme ai libri del vino!
Nord
Il maltempo arriva domenica sera, dalle Alpi verso il Piemonte. Il fine settimana, però, all'insegna del bel tempo. Se proprio non ce la fate ad andare a vendemmiare con gli amici, sorseggiando barolo su La strada del barolo, vi suggerisco un libro inebriante e molto suggestivo: Le vie del vino di Jonathan Nossiter (Einaudi, Stile Libero Extra – 2010). Sarà di certo un viaggio d'amore nei vitigni, le cantine e le enoteche del mondo, un grido di ribellione contro il conformismo dei sapori. Per l'unicità e la poesia del vino e della terra. Dall'autore di Mondovino, documentario Palma d'oro a Cannes nel 2004, un libro colto e appassionato contro l'appiattimento di ogni sapore, perfino della «bevanda piú misteriosa e donatrice di gioia del mondo».
Centro
Se ve la sentite di stare curvi a raccogliere l'uva, con la promessa di una bottiglia di novello dopo la fatica, sbrigatevi perché in Toscana e nelle Marche hanno già cominciato. A propostio, lo sapete cosa ci sta bene con un novello, il Beaujolais Nouveau? La bruttina stagionata di Carmen Covito. E per imparare ad abbinare vino e libro, c'è il blog Enotecaletteraria.
Sud
Il tempo peggiora al Sud e nelle isole maggiori, soprattutto in Sardegna. Meno male che la vendemmia è quasi terminata. Per alcune regioni, come la Campania, una vendemmia da record con vino a fiumi! Il vino è abbondante anche in poesia. La lista dei poeti che hanno dedicato al vino almento un verso è lunghissima. Il mio consiglio è di gustarlo in compagnia di Cecco Angiolieri, Rime.
LXV
Tutto quest’anno ch’è, mi son frustato
di tutti i vizi che solìa avere;
non m’è rimasto se non quel di bere,
del qual me n’abbi Iddio per escusato,
ché la mattina, quando son levato,
el corpo pien di sal mi par avere;
adunque, di’: chi si porìa tenere
di non bagnarsi la lingua e ‘l palato?
E non vorrìa se non greco e vernaccia,
ché mi fa maggior noia il vin latino,
che la mia donna, quand’ella mi caccia.
Deh ben abbi chi prima pose ‘l vino,
che tutto ‘l dì mi fa star in bonaccia;
i’ non ne fo però un mal latino.
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