
Non è per dare solo notizie mainstream, che a noi entusiasti del digitale ci piace fare un po' gli hipster (oppure no), ma questa settimana nel web si è parlato parecchio di Kobo e delle novità che sta sfornando. Due cose, in particolare: il gossip sul nuovo eReader N514 in fase di progettazione e le ultime features della piattaforma di self-publishing, Kobo Writing Life.
Partiamo col gossip o con le news? Dalla regia dicono gossip. Bene, si vocifera (ma sono tutte illazioni, badate bene) che il Kobo N514 non sarà poi tutto questo granchè. Questo solamente dal punto di vista estetico e di design, ovviamente, che di fughe di notizie su processore, software e firmware non ce ne sono ancora state. Dunque esteticamente non un granchè, c'est à dire nulla di nuovo, perchè dicono sia del tutto simile, in quanto a design, al Kobo Aura: il retro sagomato, il formato ultra-tascabile con schermo a 6 pollici, porta microSD. Le differenze sostanziali riguardano il pulsante di accensione (l'hanno fatto rosso… appuntatevi questa informazione vitale, miraccomando). Per la batteria, invece, un miglioramento rispetto al Glo: 1500mAh. Non so se avete mai provato l'esperienza di un eReader, ma già il Kobo Touch (la versione base, per intenderci) è in grado di durare perlomeno un mese: c'è quasi da ipotizzare che l'N514 ne possa durare anche tre, dico tremmesi a sfogliare pagine. Quasi un libro vero, con altri mille libri dentro.
Va bene, indiscrezioni a parte, parliamo delle nuove features di Kobo Writing Life. Da premettere, per chi si fosse perso qualche puntata, che anche Kobo ha una sua piattaforma di self-publishing, Kobo Writing Life (KWL), attiva dal Luglio del 2012. A un anno dal lancio della piattaforma, che (inutile menzionarlo) ha un discreto successo, contando 17600 autori e 100mila titoli in 54 lingue, Kobo ha in questi giorni annunciato un miglioramento nell'editing: oggi, infatti, gli autori potranno scrivere il proprio testo direttamente sulla piattaforma KWL. Un po' come noialtri finzionici, insomma, tant'è che l'interfaccia del'editor non è affatto dissimile, da WordPress. In soldoni, il nuovo editor di testo WYSIWYG (What You See Is What You Get = quello che vedi è quello che effettivamente ottieni) permette di scrivere, modificare, editare il testo esattamente nelle modalità e nel formato che si desidera, convertendo poi il tutto in un EPUB che in grafica, formattazione, layout ed impaginazione risulterà esattamente identico a quanto pensato ed ideato dallo scrittore. Che non è roba da poco, se ci pensate: magari l'autore ha uno schema preciso di come vorrebbe il suo eBook, poi però con la conversione di formato si possono perdere tanti piccoli particolari che possono fare la differenza a un personaggio particolarmente preciso.
Tra l'altro, menzione d'onore per Kobo riguardo alle royalties, garantite per un 70% all'autore per fasce di prezzo tra gli € 1,99 e € 12,99, e per un 45% sulle fasce di prezzo inferiori e superiori. Si potrebbe pensare che non sia un granchè, ma oggettivamente la storia è diversa: significa che se io domani scrivo un libro, lo pubblico in eBook tramite KWL e poi l'eBook addirittura piace, dopodomani potrei addirittura intascare qualche soldo, oltre all'orgoglio e la soddisfazione. Senza contare che l'autore, su KWL, è libero di modificare arbitrariamente ed in qualsiasi momento il prezzo del proprio lavoro. Che è più di quanto si possa in tutta onestà dire di Amazon, ad esempio.
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