
Oooh, bentornati a Dalla parte del lettore, la rubrica che non si fa troppi problemi ad assentarsi per quasi due mesi e poi tornare così, come se non fosse successo niente. Estate, tempo di vacanze e tempo di mattoni. Quella categoria di libri che si leggono solo in ferie, perché sono lunghi, almeno dalle 800 pagine in su. Che se non stai almeno due o tre ore al giorno tra le loro righe, poi ci metti tre mesi a finirli e quando sei verso la fine ti sei ampiamente dimenticato di quello che è successo all'inizio.
La percezione e i discorsi attorno al leggere libri lunghi sono molto particolari. Di solito, infatti, la voluminosità di un tomo è segno di scoramento, è una vera e propria barriera all'ingresso per il lettore. No, dai, questo non riesco a leggerlo, è troppo lungo. A pensarci, però, non ha nessun senso. È come quella domanda "pesa più un chilo di piume o un chilo di piombo?". Sono di più le 1000 pagine del Conte di Montecristo o le 200 pagine sommate degli ultimi 5 libri che hai letto? Insomma, un libro è bello o è brutto, non è lungo o corto. E se è bello, è sempre troppo corto e se è brutto è sempre… va bè, ci siamo capiti.
Io sto leggendo L'ombra dello scorpione del Maestrissimo Stephen King. Sono oltre 900 pagine scritte in carattere 6 con interlinea uno e pochi spazi bianchi. Ed è talmente bello, e talmente perfetto che sono entusiasta della sua lunghezza. È un po' come con i videogiochi: quando mai è successo che un giocatore si lamentasse perché il videogioco con cui sta passando allegramente le sue nottate è troppo lungo e non finisce mai? Se ti piace, speri con tutte le tue forze che non finisca mai. E così con i libri. Anche se, e qui arriva la mazzata, ci sono varie categorie di lettori di mattoni. Ecco qua che andiamo a snocciolarle.
IL MURATORE
Il muratore legge solo mattoni. Se un libro è meno di 600 pagine non lo guarda nemmeno, troppo corto, dice. E se è corto significa che è brutto, o banale, o sicuramente troppo semplice. Ha sviluppato nel tempo un tipo di lettura a scanner: non da sinistra a destra della riga ma dall'alto al basso della pagina. E ha i muscoli delle braccia pompatissimi e sempre allenati, visto che ama leggere sul letto a pancia in su e reggere il mattone per ore e ore di divertimento culturale. Ha accolto male l'avvento degli ebook, perché con un Kindle un libro di 1000 pagine è uguale a uno di 100, almeno da fuori, e questo lui non se lo può permettere. Tutti gli altri passeggeri della metro o dell'autobus devono sapere la caratura dei suoi libri e, dunque, del suo intelletto. Altrimenti a che cosa serve la fatica?
IL MINGHERLINO
Questo tenerissimo ruolo attanziale ha le braccia come due stuzzichini e due sbuffetti ossuti al posto delle spalle. Per ordine medico, non può portare o sorreggere libri che pesano più di 100 grammi. E dunque, grazie soprattutto alla rubrica del nostro Federico Tamburini, legge un libriccino alla volta. Cento, centoventi pagine al massimo. Il suo libro ideale è quello di Ilaria D'Amico: 126 pp., scritto in carattere 20 con interlinea 3. Leggero, comodo e cortissimo. Una volta un suo amico gli ha regalato Guerra e pace e il mingherlino si è slogato la spalla.
LO SCORDONE
Il problema dello scordone è la sua lentezza. Legge piano, una parola per volta, spesso si aiuta anche con il dito indice, passandolo sotto le parole che sta scandendo con la bocca. A causa di questa congenita bradipia, quando si cimenta con un bel mattone, i tempi di lettura si dilatano fino a tre/quattro mesi e, più o meno verso pagina 300, inizia a dimenticarsi tutto quello che ha assorbito nelle parti precedenti. È come se la sua testa fosse uno sgabuzzino pieno e, ogni nuovo oggetto che ci stipi dentro ne elimina uno di pari volume. Ogni informazione ne cancella un'altra già assimilata. Quindi, arrivato alla fine, lo scordone non ricorda assolutamente nulla dell'inizio del libro, capendoci poco o niente e dando la colpa all'incapacità dell'autore di tenere in piedi una trama coerente e dei personaggi memorabili.
E voi? Che tipo di lettori di mattoni siete?
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