Quantcast
Channel: Finzioni Magazine
Viewing all articles
Browse latest Browse all 3302

Dan Brown elogia Firenze e corteggia Benigni

$
0
0
dan

(photocredit: 055firenze)

 

Di solito, a un concerto, quando un artista straniero sale su un palco italiano esordisce con un repertorio fisso di grazi milleciaoh ittaliabuonasèra (papa Bergoglio non s'è inventato niente…) e setebelisimi. Immancabile, poi, il rituale "Siete il miglior pubblico" o "Questa è la città migliore in cui" e tante altre belle cose ruffiane, che però fanno sempre colpo. Ieri Dan Brown ha tenuto la prima presentazione europea di Inferno e sapete che città ha scelto per questo super evento? Firenze, ovviamente, che gli ha aperto le porte di Palazzo Vecchio e l'ha fatto passeggiare un po' in strada per vedere se è vera la storia del turismo.  

Su Finzioni abbiamo riportato le critiche che sono state mosse al romanzo, di cui la nostra Eva Brugnettini ha detto la sua qui. Giusto per ricordare i numeri, Inferno ha venduto 9 milioni di copie in tre settimane, di cui 800mila in Italia, dove Mondadori già si gode la seconda ristampa. Ma torniamo alla presentazione di ieri. Si parlava prima di artisti ruffiani durante i concerti, eppure è difficile biasimare le parole zuccherose che Dan Brown ha rivolto a Firenze e all'Italia. Per carità, è un bel dritto, uno che la sa davvero lunga, ma che obbiettivamente deve gran parte del suo successo proprio al Bel Paese, da dove ha attinto a piene mani per i suoi romanzi più famosi. Noi italiani, poi, siamo parecchio vanitosi, ci piace essere lodati e gongoliamo alla grande quando uno dice: «Il mio nuovo romanzo è un atto d'amore per la civiltà artistica e letteraria italiana, che non ha paragoni nel mondo, e che prende avvio simbolicamente con la Commedia di Dante Alighieri.» Ah, aria fresca, musica per le nostre orecchie! Certo, si potrebbe riflettere e chiedere spiegazioni su quel «simbolicamente», ma l'omaggio nel frattempo continua: «Ho scritto questo libro per dire grazie all'Italia e alla sua straordinaria cultura, per dire grazie a Dante, consapevole che la bellezza di quel passato parla anche a noi contemporanei.» Grazie a Dante, e all'Italia! Davvero, Dan, così, ci fai arrossire. Siamo noi a dover ringraziare te, casomai. 

Niente, questo qui è proprio un fuoriclasse. Eppure, dopo che tutti pendevano già dalle sue labbra, lui ha avuto il tempo per un uno-due finale davvero da applausi. Su Repubblica si legge la sua sponsorizzazione a Matteo Renzi («Non l'ho ancora incontrato, ma credo che lo vedrò a breve. Mi dicono che sia una persona sorprendente; magari, chissà potrà anche rappresentare il futuro dell'Italia») poi ecco il vero e proprio botto finale: «Sarebbe un onore avere Roberto Benigni, grandissimo attere, nel prossimo film. Ho visto su You Tube i suoi spettacoli su Dante e sono meravigliosi.» Gli rimaneva solo da annunciare che avrebbe comprato Messi alla Fiorentina e che dal prossimo anno, in accordo con il Ministero dell'Istruzione, nel programma del liceo ci sarebbe stato il suo Inferno al posto di quello di Dante, giusto per invogliare di più gli studenti. Non so voi, ma a me tutto ciò ha ricordato To Rome With Love, il film-evento di Woody Allen che si è tramutato in una cartolina di quasi due ore, farcita di inserti pubblicitari alla The Truman Show. Ma forse tutti questi complimenti non mascherano alcuno scherno e nessuno si diverte alle nostre spalle facendoci stare buoni con lo zuccherino che tanto ci piace. È solo paranoia, ecco.

L'articolo Dan Brown elogia Firenze e corteggia Benigni sembra essere il primo su Finzioni.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 3302

Trending Articles