
Se siete aspiranti scrittori, grandi divoratori di manuali di know-how e guide alla scrittura creativa, vi consiglio spassionatamente di stare alla larga da certi scrittori. Soprattutto quando cercando di elargire consigli sulla buona scrittura. Flavorwire ha compilato una lista nella quale riporta i suggerimenti un po' bizzarri di grandi scrittori ai loro epigoni. Grandi scrittori che, ahiloro, non sono altrettanto grandi come insegnanti.
Tutte queste citazioni, è vero, andrebbero collocate all’interno del contesto originario, dal quale successivamente trarre i giudizi sulla loro plausibilità. Se isolate dal testo o dal discorso più ampio di cui fanno parte, infatti, è lampante la stravaganza. Nel migliore dei casi sono delle asserzioni iperboliche, nel peggiore delle vere e proprie assurdità. In generale suonano come aforismi riusciti male.
Il loro valore di accettabilità è dato, quindi, non tanto dal contenuto — come minimo discutibile in tutti i casi — quanto dall’autore che ne è garante. Della serie: se lo dice Orwell, forse sarà vero.
Ecco a voi, quindi, le perle di saggezza:
“Non devi mai cambiare nulla per cui ti sei alzato a scrivere nel cuore della notte.” Saul Bellow
“La quantità produce qualità. Se scrivi solo poche cose sei destinato a fallire.” Ray Bradbury
“Dài al tuo lettore più informazioni possibili il prima possibile. Al diavolo la suspense. I lettori dovrebbero avere una comprensione totale di ciò che sta accadendo, dove e perché, così che possano completare la storia da soli, dovessero gli scarafaggi mangiare le ultime pagine.” Kurt Vonnegut
“La consistenza è l’ultimo rifugio di chi è privo di immaginazione.” Oscar Wilde
“Non provarci.” Charles Bukowski
“Scrivi da ubriaco; revisiona il testo da sobrio.” Ernest Hemingway
“Non usare mai una metafora, una similitudine o altre figure retoriche che sei abituato a vedere sulla carta stampata.” George Orwell
“Evita descrizioni dettagliate di personaggi.” E “Lo stesso per luoghi e cose.” Elmore Leonard
“Ti devi astenere dalla riscrittura, a meno che non sia un ordine editoriale.” Robert A. Heinlein
“Non essere un cavallo da tiro. Lavora solo per il tuo piacere.” Henry Miller
“Sei un Genio tutte le volte.” Jack Kerouac
“Non avere bambini.” Richard Ford
“Non usare mai una parola lunga quando puoi usarne una breve.” George Orwell
“Veramente se uno scrittore avesse bisogno di un dizionario non dovrebbe scrivere. Dovrebbe aver letto il dizionario almeno tre volte dall’inizio alla fine per poi prestarlo a qualcuno che ne ha bisogno. Ci sono solo certe parole che sono efficaci e le similitudini (portatemi il mio dizionario) sono come argomenti difettosi (la cosa più banale che mi viene in mente in questo momento).” Ernest Hemingway
Se la più ironica e coerente con il personaggio è quella di Bukowski, la più spaventevole, per il misto di intransigenza e avventatezza che la caratterizzano, è l’ultima citazione di Hemingway. Che stesse scherzando, che avesse ingollato qualche mojito di troppo?
Dati i risultati, però, tutti farebbero bene a tornare a spiegare l’ineffabilità del Genio — come direbbe Kerouac — attraverso le loro storie. Quando scendono al livello dei mortali non riescono a comunicare in modo adeguato. La manualistica non fa per loro.
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