
Finalmente è successo, sta succedendo davvero.
All'estero, ne abbiamo già parlato in precedenza, già da qualche tempo è stato avviato un progetto di digitalizzazione per cui eBook e device per la lettura sono stati introdotti nelle scuole. Negli USA e in UK gli istituti stanno affrontando i problemi legati al passo successivo alla digitalizzazione, difficoltà derivate dallo stabilire un modello di inserimento e distribuzione che sia uniforme in tutte le scuole. Acquistare un device e singoli eBook per ogni studente è non solo troppo dispendioso ma anche poco pratico: come fare ad accedere allo stesso eBook da differenti device? Il DRM non lo permette (e il DRM è ben saldo nelle pubblicazioni scolastiche). È stata suggerita, come soluzione, una sorta di "abbonamento mensile" per ogni studente, l'accesso in streaming al contenuto, così da aggirare i problemi e disambiguare il concetto di eBook – che è da considerarsi libro o sotftware?
E mentre all'estero siamo al livello 2, finalmente i Italia iniziamo a giocare anche noi, partendo dal primo livello. Il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo (che bel cognome) ha approvato un decreto che prevede l'introduzione di testi digitali (o misti… anche se non mi è chiaro il significato di quest'ultimo epiteto, e se me lo spiegate) nelle scuole italiane.
Dal 2014, infatti, i collegi docenti dovranno adottare solo testi digitali (o misti, ripeto) per le classi. Ovviamente non si inizierà con la totalità delle classi nella totalità degli istituti: l'introduzione alla digitalizzazione avverrà gradualmente, coinvolgendo in primis solo le classi prime e quarte delle elementari, le classi prime delle medie e le prime e le terze superiori. Abbiamo anche già parlato dei problemi di scoliosi scaturiti dalla mole di libri di testo negli zaini: ora l'ASL vedrà un calo nelle entrate dei reparti ortopedici, immagino.
Ma la salute dell'endoscheletro non è l'unica cosa che la digitalizzazione scolastica porterà con sè. I costi, per la miseria! Pensate ai miliardi risparmiati dalle scuole e dalle famiglie. Acquistare un eBook, sia per i privati sia per gli istituti, è già molto più economico rispetto ad un libro cartaceo (per i costi di produzione, distribuzione eccetera), ma c'è un'ulteriore chicca. È prevista una riduzione del 20%, se i prezzi di copertina dei testi rimarranno invariati – 30% nel caso in cui la totalità dei testi acquistati sia digitale (e non, a quanto pare, mista – mandiamo una mail a Daniele Bossari per risolvere il mistero dei testi "misti"?). Comunque, per approfondire la questione prezzi potete leggere qui.
Rcs, nonostante sia stata anche lei abbondantemente travolta dalla crisi (sta chiudendo tipo 60 testate), sta investendo in un progetto per la digitalizzazione scolastica sorprendentemente coadiuvante la grande novità del Ministero dell'Istruzione: EBook+, il testo digitale arricchito di contenuti audio/video/wiki, che tra l'altro consente agli alunni ed agli insegnanti anche di condividere i contenuti stessi. Al momento Rcs Education ha reso disponibili 76 eBook. Idea meravigliosa: ora bisogna solo vedere se le scuole si muniranno di connessioni ADSL decenti.
L'investimento sull'istruzione pubblica che mi addolcisce tanto e mi sorprende altrettanto, però, non si limita a coinvolgere studenti e famiglie: per gli insegnanti è stata progettata una piattaforma apposita per la consultazione dei testi: potranno scaricarne l'anteprima e verificarli, prima di proporli e presentarli alla classe. Anche qui si tratterà di un'introduzione graduale, ma Roma non fu costruita in un giorno, e dalle macerie e lo sfacelo della nostra istruzione pubblica è difficile far risogere lo splendore degli albori e addirittura adeguarla ai tempi in fretta (se non utilizzando soluzioni di compensato Ikea).
Sono quindi molto felice di annunciare che – dita incrociate – l'adeguamento ed il rinnovamento del sistema scolastico italiano ha avuto inizio. Speriamo sia solo l'inizio.
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