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Può succedere che in un momento di generale crisi dell’editoria, di segni meno che colpiscono anche i big, uno scrittore esordiente, senza nessun investimento di marketing né il sostegno di un grande editore, faccia il botto arrivando a vendere migliaia di copie?
Può succedere, se no cosa ve l’avrei chiesto a fare? È il caso, segnalato da Affari Italiani, di un giovane autore romano, Massimo Bisotti, il cui libro La Luna Blu. Il percorso inverso dei sogni, uscito l’estate scorsa in pochissime copie per un piccolo editore specializzato in psicologia (Psiconline Edizioni) è arrivato a vendere 15.000 copie, tanto che ne uscirà presto una ristampa con una nuova veste grafica.
Come si spiega questo successo? Sembra che il ragazzo ci sappia fare su Facebook. È la stessa casa editrice a riconoscere che ci sia lo zampino dei social network dietro la fortuna del libro. Ecco cosa si legge sul sito dell’editore: "Il libro è certamente bello, la scrittura particolare e coinvolgente, la tematica affrontata sicuramente attraente ma tutto questo non basta […] Quello che, ne siamo certi, ha fatto la differenza è stata la concreta e costante disponibilità dell’autore nei confronti dei suoi lettori."
Massimo Bisotti infatti, oltre ad avere un sito che aggiorna frequentemente, ha una pagina Facebook personale sulla quale è attivissimo, e gestisce inoltre una seconda pagina dedicata al suo progetto, nonché un account Twitter.
Al di là del valore del libro in sé – sul quale non posso pronunciarmi non avendolo letto – la dinamica porta a chiedersi ancora una volta se ci sia un legame diretto tra presenza di un autore sui social e numero di copie vendute. Il rapporto è difficilmente dimostrabile, anche se possiamo affermare con ragionevole certezza che l’esempio citato è più unico che raro (non per niente si parla di caso editoriale). È certo tuttavia che molti scrittori e la maggior parte delle case editrici, dai big agli esordienti, siano ormai presenze fisse sui social network, visti come strumenti per comunicare il proprio lavoro ma anche per farsi conoscere un po’ più da vicino dai propri lettori, abbattendo le distanze in un modo che fino a qualche anno fa era impensabile.
Per chi volesse replicare il successo di Bisotti, l’Huffington Post promette di avere la ricetta per il perfetto scrittore social, in quattro facili passi. Innanzitutto, scegliere il proprio medium; ovvio che scrivere è l’attività più congeniale ad uno scrittore, ma anche podcast, immagini e video possono essere un mezzo immediato per entrare in contatto con la propria audience. Secondo consiglio, concentrare i propri sforzi: non è necessario essere ubiqui, ma identificare quale social fa al caso vostro, quale piattaforma vi si addice di più e vi permette di incontrare i vostri lettori. Non solo Facebook e Twitter dunque; pensate a Pinterest, utilizzato con successo anche da molti editori, quali Einaudi che in questo è stato pioniere e che crea regolarmente board relativi ad un autore o ad un libro (uno degli ultimi è quello dedicato all’Ulisse, uscito da poco nella nuova traduzione di Gianni Celati). È dimostrabile che questo aumenti le vendite? Forse no, ma sicuramente contribuisce a fare comunità.
E ancora, programmare per tempo, fare un piano settimanale per non rischiare di arrivare all’ultimo e non avere niente da dire (ci sono servizi come Hootsuite o TweetDeck che aiutano a farlo). Infine, rendere il social media, qualunque si sia scelto, davvero social; è un’occasione unica per comunicare con lettori e colleghi, quindi la parola d’ordine è ritwittare, condividere, commentare… e stare a vedere se le vendite si impennano.
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