L’immagine di copertina è di Annie Spratt
Coming Soon è una rubrica mensile. Di solito raccoglie una selezione delle uscite in libreria del mese che sta per iniziare ma questa volta, eccezionalmente, riprende i libri più interessanti delle puntate di quest’anno. Andiamo a cominciare.
C.E. Morgan, Lo sport dei re, Einaudi. Traduzione di Giovanna Scocchera.
C. E. Morgan, dopo Tutti i viventi, ci riporta nel profondo Sud del Kentucky, di cui è originario. Questo fluviale romanzo, finalista al Pulitzer nel 2017, ci racconta l’America e la sua questione razziale attraverso la storia di due famiglie, i Forge, bianchi proprietari terrieri e gli Shaughnessy, neri ed emarginati socialmente. Henry Forge, l’erede designato, sviluppa un’ossessione per far nascere il cavallo perfetto, e per sua figlia Henrietta, con la quale vive dopo essere stato lasciato dalla moglie. Al ranch viene assunto Allmon Shaughnessy, ex detenuto di cui Henrietta si innamora. Un romanzo corale che parla di razza, di purezza genetica e di un amore che forse può riscattare tutto e tutti.
James Baldwin, Questo mondo non è più bianco, Bompiani. Traduzione di Vincenzo Mantovani, introduzione di Edward P. Jones.
Negli ultimi anni l’attenzione su James Baldwin si è riaccesa anche in Italia e Bompiani ci restituisce questa raccolta di saggi del 1955, rivista dallo stesso nel 1984, che ha consacrato l’autore americano come uno dei più importanti intellettuali del secolo scorso. La visione di Baldwin è senza tempo, indagatrice del rapporto neri/bianchi nel contesto americano dove affonda la sua scrittura che, a volte quasi in punta di piedi pur se con una fortissima empatia, fa emergere tutto il razzismo mascherato e non.
Freeman’s, Scrittori dal futuro, primo numero, Black Coffee. A cura di John Freeman. Traduzione di Reggiani, Taiuti, Abeni e Manuini.
«Scrittori dal futuro» è il primo numero dell’edizione italiana della rivista letteraria Freeman’s, e il quarto di quella americana. I tipi di Black Coffee l’hanno tradotta e portata in Italia, regalandoci questo numero speciale, dove Freeman abbandona la progressione per associazioni tematiche dei numeri precedenti e, basandosi su consigli di editor, critici, traduttori e autori internazionali, propone ventinove fra poeti, saggisti, romanzieri e scrittori di racconti che nell’attuale clima di chiusura ed esclusione sono
riusciti a guardare al di là delle barriere di identità nazionale, età o genere cui la loro opera verrebbe normalmente ascritta, per rivendicare il diritto a fare della scrittura uno strumento di comunicazione globale.
Andrea Pomella, L’uomo che trema, Einaudi.
Mi piace pensare che a un certo punto Andrea Pomella abbia pensato ‘Dai, è ora’. E così ha scritto Anni luce, add editore, romanzo di formazione dove ci ha raccontato la sua giovinezza grunge senza redenzione, con Eddie Vedder a cantare la dannazione di tutti noi e Q a portare il vino scadente. Il protagonista, invece, vorrebbe solo essere come tutti gli altri e più lo desidera più la famiglia disfunzionale che gli è toccata in sorte scava intorno a lui un fossato. Anni luceha già in sé tutto quello che adesso è nero su bianco ne L’uomo che trema. Lo squilibrio psichico e chimico, che in Anni luce era nascosto dalla ferocia della giovinezza, ne L’uomo che trema si prende la scena. Il libro nasce da questo pezzo pubblicato su Doppiozero un anno fa.
Roberto Bolaño, Lo spirito della fantascienza, Adelphi. Traduzione di Ilide Carmignani
El espíritu de la ciencia-ficción è datato «Blanes, 1984», ma lo si trova citato già in alcune lettere del 1980, nonostante sia apparso a stampa solo nel 2016. Ambientato a Città del Messico negli anni Settanta, racconta la storia di due tipici «cani romantici» bolañiani, che scoprono la letteratura e l’amore. «Un goffo poeta di ventun anni » che divide una mansarda con un giovanissimo scrittore che non esce mai di casa, vede topi mutanti sul soffitto e scrive lettere liriche e deliranti ad autori americani di fantascienza. Tenetevi pronti a cose meravigliose.
Zadie Smith, Feel Free, Edizioni Sur. Traduzione di Martina Testa.
Zadie Smith c’è sempre stata. Prima dei recenti movimenti femministi, prima dell'(apparente?) obbligo delle quote rosa in giurie, opere selezionate, pagine dei giornali lei era già lì con i suoi romanzi, i racconti, i pezzi, imprescindibili senza bisogno di essere incasellati. Grazie anche alla, tardiva, infatuazione italiana per la non-fiction e soprattutto grazie alle Edizioni Sur possiamo leggere questi ventisette articoli usciti tra il 2010 e il 2017 dove la scrittrice britannica ci parla del suo bagno e di Jay-Z, di Joni Mitchell e della Brexit come solo lei sa fare.
Simon Winchester, Il professore e il pazzo, Adelphi. Traduzione di Cristina Leardini.
Quella de Il professore e il pazzo è una storia da manuale, mettetevi comodi. Il dottor James Murray, responsabile, mente e anima della compilazione dell’Oxford English Dictionary, un tempo redatto su base volontaria con i lemmi che arrivavano via posta, a un certo punto si rende conto che tante delle definizioni arrivate giungono dallo stesso posto: un manicomio. A Broadmoor, infatti, è ospitato W.C.Minor, un medico militare a cui è stata diagnosticata una sindrome paranoide, che ha chiesto e ottenuto di avere con sé in cella la sua collezione di libri antichi. Il professor James Murray e il pazzo compilatore dell’Oxford Dictionary si sono incontrati, Simon Winchester ce lo racconta.
James Purdy, Non chiamarmi col mio nome, Racconti edizioni. Traduzione di Floriana Bossi, introduzione di David Means.
Scrittore prolifico e pubblicato in Italia prima da Einaudi e in seguito da editori sempre diversi, James Purdy torna essere stampato grazie a Racconti edizioni. Non chiamarmi col mio nome è una raccolta di racconti che vede protagonisti personaggi non risolti e storie che si intuisce subito non avranno un lieto fine. Con la sua prosa che racconta di disagio e sofferenza, Purdy ci mostra il lato oscuro dell’America Dream. ‘La gente pensa che inventi, ma io scrivo di persone reali. Non ho mai cercato di rendere mostruoso nessuno dei miei personaggi, li ritraggo come li vedo.’
Jennifer Ackerman, Il genio degli uccelli, La Nave di Teseo.
A leggere titolo e sinossi de Il genio degli uccelli il pensiero va subito a Jonathan Franzen: figurati se non l’ha letto. Tra i migliori libri dell’anno per il New York Times, il corposo saggio racconta l’intelligenza dei volatili, a torto creduti non particolarmente dotati di acume e ingegno. Jennifer Ackerman, collaboratrice del National Geographic Magazine, in abbondanti 400 molto godibili pagine ci spiega invece che gli uccelli non solo sono intelligenti ma avrebbero anche da insegnarci più di qualcosa. I pennuti ragionano, si evolvono, apprendono per imitazione, correggono comportamenti sbagliati, conversano e riconoscono volti diversi. Da leggere in giardino o al parco con un occhio a quel che succede tra i rami.
Joan Didion, Da dove vengo. Un’autobiografia, il Saggiatore. Traduzione di Sara Sullam.
Dopo L’anno del pensiero magico e Blue nights (ad oggi il suo libro più recente) arriva un altro tassello della vita di Joan Didion, uscito originariamente nel 2003. Ne Da dove vengo la saggista americana, dopo la morte della madre, indaga la storia della California attraverso quella della sua famiglia, restituendoci un’immagine molto diversa dell’epica americana a cui siamo abituati. Joan Didion scrive della California che è stata e che è per scrivere di sé e viceversa.
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