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Coming Boom – Dicembre

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Coming Boom è una rubrica mensile. Raccoglie una selezione di graphic novel e fumetti del mese che sta per iniziare.

Sonny Liew, L’arte di Charlie Chan Hock Chye, Bao Publishing. Traduzione di Leonardo Favia.
Charlie Chan Hock Chye per circa 50 anni ha disegnato fumetti a Singapore, spesso autoproducendosi e criticando il regime dello stato asiatico. Charlie Chan Hock Chye non è mai esistito. Si potrebbero spendere per questo libro definizioni quali metafumetto o fiction-non fiction disegnata; qui si dice semplicemente di leggerlo. Vincitore di 3 premi Eisner nel 2017 il volume contenente L’arte di Charlie Chan Hock Chye, dagli acquerelli alle strisce, dai disegni del piccolo Charlie Chan Hock Chye ancora bambino ai ritratti, è un atto d’amore di Sonny Liew per Singapore, per il fumetto, per la Storia.

Ed Piskor, Hip-Hop Family Tree vol. 3 e vol. 4, Panini 9L.
“I sold Hip Hop Family Tree to be a TV series, but this is some stiff competition”, così scriveva Ed Piskor sul suo account Facebook l’8 gennaio 2016 a corredo di un trailer di The getdown, la serie sulla nascita dell’hip hop che Netflix ha prodotto per la regia di Baz Luhrman. Ad aver letto i primi due albi e aver visto la serie sembra impossibile che la seconda derivi dai primi. La storia disegnata di Ed Piskor, di cui Panini sta facendo uscire i due albi conclusivi, è come ci si immagina debba essere una timeline illustrata dell’hip hop a partire dagli anni Settanta scritta e disegnata da qualcuno che ha consumato i dischi, che conosce tutti i nomi, che sa come sono andate le cose.

Julia Wetz, Drinking at the movies, Eris Edizioni. Traduzione di F. R. Ledvinka.
In questa fine d’anno nella sempre-tanto-attesa lista dei libri dell’anno del New York Times c’è una sola graphic novel, che racconta di New York e dei suoi palazzi, la cui autrice è Julia Wetz, che nel 2015 aveva pubblicato Drinking at the movies, uscito adesso in Italia per Eris. In questo memoir la fumettista statunitense demolisce tutti i cliché di solito associati all’andare a vivere nella città che non dorme mai scrivendo nell’introduzione al libro: “Nonostante questa sia la mia storia, è anche la storia di tutti coloro che se ne sono andati lontano da casa e hanno affittato una stanza carissima in un buco d’appartamento, che sono stati assunti, licenziati, e sballottati di qua e di là senza intravedere l’ombra di una tregua.“ Da leggersi di notte in una lavanderia a gettoni deserta.

Steven Gilbert, Colville, Coconino Press. Traduzione di S. Sacchitella.
Una delle storie più nere di quest’anno è Colville, una graphic novel dalla ventennale gestazione. Con tavole che sembrano sequenze uscite da un film noir, Stephen Gilbert, gestore della fumetteria Fourth Dimension a Newmarket, in Colville racconta la storia di un ragazzo che, forse, cerca una via d’uscita dalla profonda provincia nord americana ritrovandosi  invece suo malgrado invischiato in un meccanismo dal quale è impossibile scappare. Con dedica iniziale a Nick Cave e Brian De Palma questo libro sprizza cattiveria da ogni pagina: a Colville non c’è redenzione.

Emiliano Pagani – Bruno Cannucciari, Kraken, Tunuè.
Un’altra storia dalle tinte scure. Il Kraken è un leggendario mostro marino che nessuno ha mai visto ma che nella cittadina di Selalgues è ritenuto responsabile dei tanti naufragi che fanno letteralmente strage degli uomini e dei ragazzi del paese e della scomparsa dei pesci. Damien, un ragazzino unico sopravvissuto all’ennesima tragedia nella quale sono periti il padre e il fratello, si intestardisce nel trovare la creatura, unica colpevole, a suo dire, di ciò che sta accadendo. Un libro che parla di solitudini, di emarginazione e di mostri che troppo spesso sono dove meno ci aspettiamo che siano.

Carlos Spottorno – Guillermo Abril, La crepa, add editore. Traduzione di Francesca Bianchi.
Narrazioni di frontiera/1. La grieta, la crepa nell’originale titolo spagnolo, è la frontiera estrema del Nord Europa, quella dove il libro finisce. Risultato di tre anni lavoro, questo saggio, che è un libro di fotografie, che è un libro illustrato, che è un saggio sull’immigrazione in Europa, è stato messo insieme da due professionisti che hanno seguito le rotte clandestine degli immigrati che arrivano a Lampedusa. Grazie a una lavorazione particolare le foto sembrano disegni a cui solo in seconda battuta sono stati aggiunti dei testi: sono le parole che corredano l’immagine e non viceversa.

Jirô Taniguchi, Venezia, Rizzoli Lizard.
Carnet di viaggio commissionato da Vuitton, ah, i mecenati!, per la sua serie di Travel Book, ed esposto a Venezia nel 2014 insieme a 25 foto di Mariano Fortuny, in una mostra dal titolo Sguardi incrociati a Venezia questo volume raccoglie gli acquerelli del manganaka giapponese frutto della sua residenza di 12 giorni nella città delle calli. Illustrazioni che uniscono l’irriproducibile decadenza veneziana a uno sguardo altro, quello dell’artista giapponese che, come accade a Woody Allen nel cinema, ci restituisce un immaginario più apprezzato in Europa che in patria.

Andrea Ferraris-Renato Chiocca, La cicatrice. Sul confine tra Messico e Stati Uniti, Oblomov Edizioni.
Narrazioni di frontiera/2. Un’altra grieta, un’altra crepa, questa volta però ubicata nel Nuovo Continente, per l’esattezza al confine tra Messico e Stati Uniti. Andrea Ferraris la scorsa primavera, invitato all’ambasciata messicana per la presentazione del suo Churubusco, cronaca della guerra tra Messico e Stati Uniti che ha portato la California a essere americana, è andato a vedere il famoso confine, quello che Trump vorrebbe definitivamente chiudere con un muro; La cicatrice nasce da quella visita e diventa sulla pagina una storia che parla di un’umanità atterrita.

Marguerite Bennet – Rafael Delatorre, Animosity, Saldapress. Traduzione di Marilisa Pollastro.
Arriva anche in Italia questa serie del catalogo AfterShock, in via di pubblicazione per i tipi di Saldapress, che prende il via quando improvvisamente gli animali iniziano a parlare, a ragionare, a comprendere; in breve, iniziano a volere vendetta dopo secoli di soprusi. Da questa impensabile situazione scaturisce il caos tra uomini e animali e tra uomini e uomini. La serie di albi seguirà la piccola Jesse che insieme al cane Sandor, di cui è attenta e affettuosa padrona, parte alla volta di San Francisco alla ricerca del fratellastro Adam.

Chris Ware, Quimby the Mouse, Oblomov Edizioni.
La nuova uscita editoriale italiana di Chris Ware reca in prima pagina la dicitura ‘non comprate questo libro’. Peccato che non comprare un libro del geniale autore americano sia quasi impossibile. Quimby the Mouse è la raccolta di strip disegnate da Ware durante gli anni dell’università ed è un omaggio ad alcuni dei topi disegnati più conosciuti come Felix the Cat e Topolino. Edizione curatissima grazie a Oblomov che non solo sta pubblicando il materiale inedito in Italia di Ware ma lo fa con attenzione maniacale, in questo albo c’è già lo stile inconfondibile dell’autore di Jimmy Corrigan.

 

 

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