Come destreggiarsi in quel Regno di Chtulu che è il contenuto letterario digitale? Ah, bella domanda, se lo stanno chiedendo tutti da un pezzo. E si tratta in effetti di un problema, nemmeno da poco: le grandi possibilità offerte dagli eBook e quindi da self-publishing, editori e retailers digitali si rivelano inutili nel momento in cui la quantità sovrasta la qualità. Urgono quindi strumenti, aiuti dal pubblico e istituzioni di fiducia che indirizzino i lettori verso il contenuto di loro interesse. Ma tutto questo esiste da un pezzo: stiamo parlando, ad esempio, del classico suggerimento automatico, dato da Amazon o chi per esso, per la nostra prossima lettura, ovvero "chi ha letto questo ha letto anche i seguenti eBook".
Sappiamo molto bene, però, che questo tipo di suggerimenti lascia il tempo che trova: il piccolo software nascosto dietro a quel suggerimento non ci conosce affatto, e non ci prende mai. Ecco perché alla Intellogo hanno pensato bene di architettare un software intelligente, in grado di dare suggerimenti sensati e sensibili ai lettori. Dopo aver lavorato a lungo con la Apple, con Barnes and Noble e con Adobe, il CEO della Intellogo — Neil Balthaser — è giunto a questa conclusione:
With the proliferation of content in the digital world, publishers have struggled with the issues of discovery and curation of content [...]. Intellogo has developed a system in which we are able to solve both of those problems and tailor to the user’s unique interests and needs.
Con la proliferazione dei contenuti del mondo digitale, gli editori si sono scontroati con i problemi relativi alla scoperta e alla "cura"* del contenuto [...]. Intellogo ha sviluppato un sistema grazie al quale è possibile risolvere entrambi questi problemi e adattarsi all'unicità degli interessi e delle neceissità degli utenti.
Ma facciamo un passo indietro: la Intellogo, azienda si motori di ricerca ancora semi-sconosciuta (il quale sito web abbiamo trovato solo grazie a Linkedin), è in effetti una nuova società, lanciata alla Frankfurt International Book-Fair giusto quest'anno, che si occupa appunto di sviluppare software "intelligenti", cioè in grado di dare suggerimenti utili a lettori, editori e rivenditori. Il target non sono solo i lettori e la loro voglia di leggere, ma anche dirigenti d'azienda che cercano modalità utili e sensibili per organizzare campagne di marketing che siano davvero efficaci e si rivolgano ai lettori giusti.
Il software si basa su un campo minore dell'Intelligenza Artificiale il quale, molto semplicemente, è in grado di apprendere dall'esperienza e dalla fruizione. Il che significa che questo software sarà tanto più efficace e preciso tanto più verrà utilizzato. Il software di Intellogo è in grado di riconoscere le idee di un testo, i concetti espressi in un libro, persino gli umori e gli stati d'animo descritti e nascosti tra le righe dello stile di scrittura — tutte cose che eravamo in grado di distinguere solo noi, o almeno così credevamo. Il software si basa essenzialmente su un algoritmo che utilizza come variabili di calcolo le molteplici fonti offerte dall'Internet, e parte da questi calcoli per svolgere la propria funzione di suggerimento intelligente.
Al di là delle eventuali considerazioni sull'unicità della sensibilità umana, ovviamente insostituibile persino per gli sviluppatori di IA, se questo software è davvero in grado di fare ciò che promette allora potrebbe rappresentare un vero passo avanti, seppure piccolo, per il problema del disorientamento digitale.
*Curation è un termine mutuato dall'Arte che è difficile da tradurre, va oltre il concetto di "cura" e si associa alle attività che il curatore svolge per il proprio museo. Tipo.
L'articolo Intellogo, l’intelligente consiglio di lettura sembra essere il primo su Finzioni.