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Librai, ecco come battere Amazon

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(photocredit: sinequanon)

 

C'è crisi, la gente non ha soldi, la gente legge poco, la gente va su Amazon. Ogni libraio dovrebbe ripetersi queste parole ogni mattina, prima di andare a lavoro, come incitamento. Oltretutto, se la situazione è globalmente complicata, in Italia è davvero da pianto, perché gli acquisti online sono solo l'ennesima tegola, in un Paese di non-lettori. Un conto, però, è essere realisti, un altro è essere piagnoni: librai, se volete, il modo per fronteggiare Amazon a testa alta c'è.

In un interessantissimo intervento sul Telegraph, lo scrittore Alexander McCall Smith racconta la propria esperienza di lettore e autore in libreria. È inutile prendersi in giro, perché Amazon rappresenta un problema serio e reale per le librerie, ma è opportuno osservare più nel dettaglio la situazione. La libreria in senso tradizionale non se la passa molto bene da tempo e le librerie indie – che a noi di Finzioni piacciono tanto – sono state messe a dura prova dall'avvento delle librerie di catena e dalla GDO. Amazon, Ibs e compagnia bella hanno solo infilato il dito nella piaga, giocando sul tandem sconto-comodità, perché conoscono il lettore e le sue debolezze: il lettore (forte o debole che sia) vuole libri, tanti libri, quindi se spende di meno è contento; se gli mandano un pacco pieno di libri a casa, poi, può driblare il senso di colpa, dal momento che andare alla cassa con una pila in mano ha il suo impatto visivo e simbolico, specie quando si deve tirare fuori il portafoglio. Ma se questi sono i pro dell'acquisto online, bisogna pur sempre riconoscere che ci sono dei contro.

Non so voi, ma io sono un compratore ossessivo di libri su Amazon e Ibs, quindi rappresento un buon esempio di lettore affascinato/plagiato dalla vendita online. I motivi del successo di questa nuova modalità di acquisto sono comuni alla maggioranza dei lettori: è comodo, è più economico. Per molti, però, pesa molto il fattore delusione-da-libreria. Un po' come per le percentuali di voto alle elezioni politiche, chi si astiene o chi vota uno schieramento diverso rispetto al passato lo fa spesso perché si sente tradito. Ebbene, in molti casi le librerie hanno tradito le aspettative dei lettori. Le indie sono una rarità e stanno assumendo l'aspetto degli ultimi esemplari di panda che si vedono nei servizi di Studio Aperto: senso di tenerezza ma anche palese sfiducia nel futuro. Nelle librerie di catena, se sei fortunato incontri un commesso che è al suo primo giorno di lavoro e riesce a essere entusiasta, ma in genere ci si imbatte in persone scocciate che avevano mandato il proprio curriculum convinti di dover solo piegare delle magliette e che invece si ritrovano a dover spostare cartoni pieni di quei cosi con le pagine. Al supermercato o all'autogrill, i best seller li trovi tra il mezzo metro di Kinder e le custodie per l'iPhone. 

I librai, quelli veri, dovrebbero però far leva su tutto quello che un lettore non ha su Amazon. D'accordo, la lista "Consigliati per te" è utile, ma sembra più l'elenco di libri che può snocciolarti uno con cui ti sei ritrovato a parlare di libri alla fermata dell'autobus. E anche quando in alto trovi il banner natalizio o per la festa della mamma o per San vVlentino o per ferragosto, sì, è comodo, ma sembra sempre che ti debbano sbattere in faccia la tua sbadataggine ammiccando uno "Sciocchino, se non ci fossimo noi a ricordartelo…" Ecco, il vantaggio del libraio è che è una persona: si avvicina se vuoi che si avvicini, ti consiglia se vuoi che ti consigli. Ma non sta a elencarti tutti i titoli che potrebbero piacerti dopo aver spiato i tuoi movimenti in libreria e aver raccolto le tue impronte digitali su tutti i libri che hai sfogliato: il vero libraio dà consigli da libraio, da uno che ne capisce sia di libri che di lettori. Se si insistesse su questo, Jeff Bezos suderebbe un po' di più. Per non parlare, poi, di tutte le iniziative e le promozioni che si possono fare. Alexander McCall Smith ricorda che si può dare al lettore qualcosa di più del semplice libro. Lui, ad esempio, per l'uscita del suo romanzo Trains And Lovers ha allegato per i lettori una storia aggiuntiva, un contenuto extra, e ha ripetuto l'iniziativa anche a San Valentino in occasione del giro di presentazioni nelle librerie indipendenti. Risultato? Un successone.

Questa è solo una delle svariate possibilità a cui i librai – in accordo con autori ed editori – potrebbero ricorrere. Inoltre, dice McCall Smith, bisogna ricordare che la libreria in quanto luogo fisico rimane sempre e comunque una sicurezza per i clienti abituali e non, ma soprattutto per i pigri o per quelli poco avvezzi all'acquisto online. Lo dimostra il fatto che sotto Natale ogni libreria trabocca di persone in cerca di qualcosa da impacchettare il più rapidamente possibile. E allora, librai, sappiate che la battaglia contro i vostri nemici vecchi e nuovi è ancora tutta da giocare: l'importante è avere la voglia e la fantasia per battersi.

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