
photocredi: Elena Borghi
Il romanzo a puntate si sa non è una novità di oggi. Dal feuilleton, passando per esempi più recenti come il romanzo a puntate Il Miglio Verde di Stephen King è un genere che appassiona perché permette di creare quel rapporto scrittore lettore che non si esaurisce nell’ambito di un corpo unico. Il racconto in questi casi si sviluppa in un tempo deciso dall’autore stesso mantenendo alta, nei casi più riusciti, la tensione.
Ora che il racconto di storie passa sempre più spesso attraverso il web si stanno moltiplicando gli esperimenti di racconti a puntate. Da Jennifer Egan con il suo La scatola nera fino ad arrivare a #tWeBook, un progetto tutto italiano del quale noi di Finzioni abbiamo parlato qui e qui.
In questi giorni è iniziato un altro progetto molto interessante da tenere d’occhio: 9L – Novel, il primo romanzo social. Da lunedì 11 marzo l’autore Marcello Marabotti ha cominciato a pubblicare 20 righe al giorno e continuerà per 54 giorni. Il progetto lo potete seguire sul sito 20lin.es, già noto per aver lanciato una piattaforma di racconti a puntate aperti a tutti.
Con 9L i lettori possono non solo seguire l’evolversi del romanzo ma anche interagire con il racconto stesso aggiungendo immagini, musica, video e in alcuni punti della storia l’autore darà la possibilità al lettore di creare uno spin-off del racconto.
La storia scelta per il racconto prende spunto da un fatto di cronaca accaduto negli Stati Uniti nel luglio del 1966, quando Richard Speck rapì, torturò e uccise 8 infermiere. Una storia da brivido che ispira questo thriller social a puntate in cui la suspense, sono sicuro, la farà da padrona.
Il progetto 9L – Novel sarà presentato domani venerdì 15 marzo alla Santeria di Milano alle 19.30. Per chi non riesce ad aspettare e per chi non potrà partecipare, abbiamo pensato di fare qualche domanda all’autore Marcello Marabotti.
Perché hai scelto di scrivere una storia di genere e perché proprio il thriller?
Il primo libro che ho letto nella mia vita è stato Assassinio sull'Orient Express di Agatha Christie. La trama, il ritmo, i personaggi. È stato un colpo di fulmine. Mi sono sempre portato dentro l'idea di voler scrivere un thriller. Così, quando ho iniziato a pensare con la mia June Carter Silvia Butta Calice al progetto 9L, non ho avuto dubbi sul genere al quale sarebbe appartenuto. Soprattutto perché essendo un romanzo che, come i feuilleton di fine '800, si sviluppa a puntate, la storia doveva essere ricca di sorprese, avvenimenti, intrecci, e misteri in grado di tenere il lettore incollato alla storia. Elementi cardine del thriller. Senza dimenticare la tensione sessuale che domina questo genere. Le parti che preferisco di 9L sono quelle erotiche. Fin dalle prime 20 righe.
Cosa ti ha ispirato nel fatto di cronaca alla base della storia?
Il numero delle ragazze, 9. È stata una delle coincidenze più forti di questo progetto. Quando ho pensato a 9L avevo pensato ad un nome che richiamasse il gioco di parole per novel, novella, ma anche corto, social e quel numero 9, tanto caro ai misteri dei Beatles, tanto quanto alla tradizione (9 sono i cerchi infernali, 9 come il numero di Dio, il contrario di 6, il numero del Diavolo). Un numero che segna l'intera storia: 9 sono le ragazze, 9 sono i capitoli, la 9L è la strada di New York sulla quale si sviluppa il romanzo. Un numero "forte" che da quel giorno è tornato, misteriosamente, nella costruzione della storia. Come quella sera, in cui stavo guardando la serie tv americana Mad Men. I protagonisti vengono sconvolti da un fatto di cronaca che ha colpito l'America nel 1966. Il 14 luglio Richard Franklin Speck entra nel South Chicago Community Hospital e rapisce 9 allieve infermiere. Otto le tortura e le uccide, una la dimentica.
Quel numero non è stato l'unico elemento a colpirmi. Anche il tatuaggio che Richard Speck aveva sull'avambraccio mi ha affascinato: Born to raise Hell. In 9L, il tattoo è diventato un serpente, che tanti riferimenti ha nella nostra mitologia quanto in quella egizia, che Elena Borghi ha reinterpretato con la qualità che la contraddistingue per la copertina di 9L, rappresentando l'Uroboros.
C'è qualche esperimento simile in rete che ti ha ispirato questa forma di racconto?
Nel momento in cui ho pensato di cercare una nuova forma di letteratura e al romanzo social, il primo riferimento è stato Twitter, postando due righe ogni 5 minuti, ma la cronologia non funzionava. Se andavi a leggerlo la sera, saresti partito dalla fine. Come leggere un libro al contrario.
Così, grazie a Silvia Butta Calice che ha avuto la brillante idea degli spin-off (infatti gli utenti possono scrivere i propri spin-off creando la "cornice" di 9L scrivendo una storia corale come mai prima è stato fatto) abbiamo pensato al social thriller, al primo social thriller della storia.
Quali sono le tue ispirazioni quando scrivi? Hai degli autori di riferimento?
Di nomi ce ne sarebbero molti. Baricco, Benni, De Marchi, Soldati, Sanguineti, Agatha Christie, Whitman, Joyce, Bukowski, Kawabata, Hemingway, Gabriel García Márquez naturalmente. Ma soprattutto la musica. Un altro aspetto fondamentale di 9L è la musica. In ognuna delle 20 righe che usciranno ogni giorno per 54 giorni ci sarà una colonna sonora dedicata ad accompagnare il lettore, oltre a immagini e tag dei luoghi.
Un autore del passato che secondo te era già 2.0?
Senza dubbio Emilio Salgari. Nel settembre 1883 a Verona la città viene stupita da grandi manifesti raffiguranti una tigre. Senza didascalia, senza parole. Solo quella grande tigre. Pochi giorni dopo sul quotidiano La Nuova Arena un articolo racconta di una tigre che sta terrorizzando i paesi vicini, fuggita dal suo domatore.
Terzo passaggio, che tanto ha da insegnare alle moderne campagne pubblicitarie, la scritta «La tigre sta per arrivare». Poi, «La Tigre della Malesia è arrivata. Leggete la Nuova Arena». Bene, sul giornale quel giorno c'era la prima puntata del romanzo di Emilio Salgari e con lei, una nuova forma di letteratura.
Cosa ti aspetti da questo progetto, hai delle aspettative sul suo sviluppo?
La voglia che mi porto dentro da molto ed è stato il motore primo di 9L è stata quella di fare qualcosa di nuovo, di iniziare un nuovo movimento. E penso che il romanzo social possa essere un nuovo step per la nostra letteratura.
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