Si interrompe finalmente il tedioso piattume nel panorama degli eReader. Presto, infatti, avremo per le mani una nuova serie di device dal brand nuovo fiammante: sta nascendo una nuova casa produttrice di eReader, i cui genitori sono due pezzi grossi del panorama digitale.
L'azienda e Ink ha infatti stretto un accordo con la Netronix per la progettazione e costruzione di device con schermo a inchiostro elettronico. Per intenderci, la e Ink è la principale produttrice e fornitrice al mondo di schermi e monitor eInk; la Netronix, invece, assembla i device a brand Kobo (così come di molti altri brand-free). Non si conosce ancora la denominazione del nuovo marchio di produzione orientale, ma si tratta indubbiamente di un'unione di serie A, destinata forse a raggiungere le vette che aveva anzitempo conquistato la Casio.
Nuovi eReader dunque, ma non solo: nuovi smartwatch, smartphone e device multimediali in genere, così come insegne, cartelli stradali e chi più ne ha più ne metta — rigorosamente a livello top di gamma. Ad ogni modo, a noi interessano gli eReader, di tutto il resto ci frega poco. E da questa fusion possiamo senz'altro aspettarci una serie di eReader dalle caratteristiche innovative: la e Ink si occupa soprattutto di progettazione e sviluppo di nuove tecnologie per schermi a inchiostro elettronico, e avrà tutto l'interesse a incanalare le proprie innovazioni nel proprio brand. Possiamo forse aspettarci eReader a colori, touch-screen iper-rapidi e definizioni in 3d, senza correre il rischio di essere derisi come sognatori senza speranza.
Se è vero che l'innovazione dell'eInk si è arenata, presumibilmente per lasciare mercato ai tablet dei colossi dell'industria, è altrettanto vero che questa è per la e Ink l'oppportunità giusta per sviluppare tutti quei progetti e quelle innovazioni già in incubazione da tempo e mai pubblicizzate a dovere (per i motivi di cui sopra). La partnership esclusiva con Netronix — una garanzia tra i builder — porterà a noi lettori eReader di livello superiore. Tanto per cambiare, i device più innovativi non saranno a marchio Kindle o Kobo, ma — accettiamolo — con etichetta cinese.
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