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Qual è la prima cosa che fate prima di prenotare un hotel o un ristorante? Andate a vedere il sito, confrontate i prezzi… e poi? Andate su Tripadvisor a vedere che ne pensano gli utenti. Perché quando si acquista qualcosa il caro vecchio passaparola la fa ancora da padrone, e internet ne è una fonte inesauribile anche se difficile da controllare. Amazon lo sa bene, e ha deciso di riversare i suoi sforzi per far sì che le recensioni visualizzate dai consumatori siano sempre più autorevoli e affidabili – in altre parole, per offrire un servizio migliore ai clienti.
Giustamente il gigante dell'e-commerce ha "rubato" qualche trucchetto dal leader incontrastato delle recensioni online, il già nominato Tripadvisor: da adesso quindi Amazon darà molta importanza alle recensioni più recenti e a quelle degli utenti verificati, quelli cioè le cui recensioni si sono rivelate più utili. Inoltre si rafforza il sistema di controllo dell'acquisto: una recensione sarà autorevole solo se l'autore ha effettivamente acquistato di recente il prodotto di cui parla. A colpo d'occhio quindi chi sta per acquistare un prodotto vedrà in primo piano le recensioni più recenti, più verificate, più utili. In pratica, se prima le stelline atrribuite a un prodotto si basavano semplicemente sulla media delle valutazioni ricevute, ora, grazie, al nuovo algoritmo, la situazione si fa più complessa e tiene conto di alcuni criteri, arrivando così a una media ponderata. L'idea, naturalmente, è anche quella di limitare al massimo, fino a debellarle completamente, le recensioni fasulle – una causa contro cui Amazon si batte già da un po'.
Tutto molto bello, ma se consideriamo i criteri con cui gli algoritmi di Amazon valuteranno la validità di una recensione e pensiamo ai libri, sorge qualche lecito dubbio… Innanzitutto, che una recensione recente sia più valida di una datata non è assolutamente detto: lasciando perdere le nuove uscite, il contenuto del libro è sempre quello; posso decidere di pubblicare su Amazon una recensione che ho scritto tre anni fa su Anna Karenina, nel frattempo il romanzo non è certo peggiorato (forse si può fare un discorso a parte per quanto riguarda le nuove curatele e traduzioni dei classici, ma sarebbe una vera finezza…). Stesso discorso per la discriminante dell'acquisto: se io recensisco un libro ma non l'ho acquistato da poco su Amazon allora la mia recensione non compare tra le prime perché poco affidabile: errore! Se mi venisse voglia di scrivere la mia opinione riguardo a un classico, o un libro che avevo in casa in cartaceo, senza aver comprato l'eBook, questo non influirebbe sulla recensione. Insomma, non si può negare che il libro è un prodotto a sé, la cui specificità non può prescindere dal suo contenuto: e quindi le regole che si applicano ai prodotti "normali" (in questo caso come in molti altri) non risultano granché adatte.
In ogni caso le ultime iniziative di Amazon sono nel segno della qualità dei contenuti – pensiamo a quella di pagare gli autori indipendenti (quelli che pubblicano senza il supporto di una casa editrice avvalendosi del Kindle Direct Publishing) in base al numero di pagine effettivamente lette dagli acquirenti – e, pur con tutti i limiti che la complessità del libro comporta, la svolta è decisamente apprezzabile.
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