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Serie tv e sesso: Game of Thrones diventa un caso politico

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ATTENZIONE! L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER! 
SE NON SIETE IN PARI CON LA SERIE (EPISODIO 5X06) PROSEGUITE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO!

Alla fine del sesto episodio della quinta stagione di Game of Thrones, Sansa Stark (personaggio amato da molti e odiato dai più) sposa quel gran simpaticone di Ramsay Bolton. Quest’ultimo, per festeggiare come si conviene la loro prima notte di nozze, pensa bene di stuprarla di fronte a un Theon sempre più perso e disperato.
L’episodio è andato in onda da quasi una settimana, ma la polemica non accenna a finire. Anzi. 

La proposta di boicottare la serie tratta dai libri di zio Giorgione arriva addirittura da una senatrice USA, Claire McCaskill, la quale si dichiara talmente disgustata dalla scena incriminata da promettere che non guarderà mai più lo show targato HBO.
Sulla stessa scia si colloca in sito The Mary Sue, che smetterà di ospitare articoli dedicati alla serie tv.

Per non parlare delle reazioni del resto degli spettatori, divisi tra chi si dice disgustato dalla scena e chi, invece, avendo letto i libri scuote la testa meditabondo, ben conscio che sarebbe potuta andare molto, molto peggio.

Ma cosa succede, dunque, in questa benedetta scena? 

Succede che Ramsay, dopo aver fatto un po’ il piacione, costringe Theon a guardare mentre violenta la giovane Sansa Stark in Bolton
Dello stupro allo spettatore non rimane alcuna immagine: solo le urla di Sansa e lo sguardo terrorizzato di Theon.
Tutto qui? Tutto qui.

Chi ha letto i libri sa che gli sceneggiatori si sono contenuti (e lo stesso G.R.R. Martin li ha difesi sul suo blog): per l’occasione, il personaggio di Sansa ha preso il posto di Jayne Pool, amica d’infanzia di Sansa che, spacciata per Arya, viene data in sposa a Ramsay. La sua sorte, nei romanzi, si è rivelata ben peggiore, basti pensare che Theon non si è limitato, stando alla penna di Martin, a far da spettatore.

Per gli standard di Game of Thrones, quella della sesta puntata è una scena quasi “tranquilla”. Rispettosa della povera Sansa, in un certo senso.
Non si esalta lo stupro, non lo si mostra nemmeno: si continua a dipingere Bolton come il mostro che è e Sansa come un agnello sacrificale. 

Siamo nel contesto di un matrimonio combinato, nel Medioevo: gli stupri la prima notte di nozze (e non solo) non sono certo da considerare un’eccezione (e anche ora basterebbe pensare alle Spose Bambine per capire che la realtà può superare, in peggio, la fantasia).
E Sansa ha sposato Ramsay Bolton.
Ramsay. Bolton. 

Cosa ci aspettavamo? Una serenata e il letto cosparso di petali? 
Suvvia.

Senza contare che non è certo la prima volta che assistiamo a qualcosa del genere, anzi: ci sono state scene molto, ma molto più cruente.
Qualche esempio?
Prima serie: Daenerys viene stuprata da Drogo nel corso della prima notte di nozze. Poi, però, i due s’innamorano e chi s’è visto s’è visto: complice anche il fatto che, ai tempi, la serie aveva meno spettatori, la scena non ha suscitato forti reazioni.
Ancora. Cersei Lannister viene forzata ad avere un rapporto sessuale – mostrato quasi con dovizia di particolari – dal fratello/amante accanto al corpo senza vita del figlio. La scena suscitò qualche reazione, ma tutto scemò nel giro di qualche giorno: Cersei era sì una donna, ma dipinta nella serie come malvagia, adultera e incestuosa. Dispiacersi per lei andava bene, ma fino a un certo punto.
Potremmo poi parlare delle prostitute uccise da Joffrey in un modo terribile (ma erano prostitute, peggio per loro). Della morte di Shae (idem con patate). Di una certa donna gravida pugnalata a morte durante la cena del suo matrimonio (di questo si parlò eccome, è vero, ma forse non sempre per i motivi giusti).
O ancora, per tornare a noi, della passione di Ramsey Bolton per le salsicce (ciao, Theon!): ma qui era un uomo a subire violenza gratuita, quindi amen.

Nulla di nuovo, insomma. E allora perché tutte queste reazioni negative per una scena in gran parte censurata?

Forse perché Sansa è buona, dolce, pura, un perfetto agnello sacrificale (per giunta vergine, come confermato da lei stessa su richiesta del marito). Per lei sì, è giusto indignarsi. Anche se è solo una storia, anche se lo stupro non viene nemmeno mostrato, anche se l’azione viene condannata dalla stessa regia, con tanto di stacco della telecamera e modifica del punto di vista.
Come se in tv non si fosse mai visto nulla di simile (o di peggiore). Come se non avessimo mai letto, anche senza considerare G.R.R. Martin, scene più cruente.

Dall’altra parte rispetto a chi si indigna per lo stupro c’è chi non s’indigna affatto e giustifica addirittura le azioni di Bolton. Non si tratta di stupro, per loro, ma di sesso violento tra marito e moglie. 
Su simili opinioni stendiamo un multistrato di veli pietosi.

Per concludere: a voler ben vedere, in questa quinta stagione c’è ben altro da criticare, invece della triste vita della povera Sansa.

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