È arrivato ieri pomeriggio l’annuncio della dozzina che si disputerà questa 69esima edizione del Premio Strega, 12 titoli selezionati tra le 26 opere presentate lunedì 3 Aprile dagli Amici della domenica, che dal 1947 attribuiscono il riconoscimento a un libro di narrativa italiana pubblicato tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso.
- Il paese dei coppoloni (Feltrinelli) di Vinicio Capossela
- La sposa (Bompiani) di Mauro Covacich
- Storia della bambina perduta (e/o) di Elena Ferrante
- Final cut (Fandango) di Vins Gallico
- Chi manda le onde (Mondadori) di Fabio Genovesi
- La ferocia (Einaudi) di Nicola Lagioia
- Il genio dell’abbandono (Neri Pozza) di Wanda Marasco
- Se mi cerchi non ci sono (Manni) di Marina Mizzau
- Come donna innamorata (Guanda) di Marco Santagata
- Via Ripetta 155 (Giunti) di Clara Sereni
- XXI Secolo (Neo) di Paolo Zardi
- Dimentica il mio nome (Bao Publishing) di Zerocalcare
Molti di questi libri vi diranno qualcosa, se seguite minimamente la scena letteraria italiana, anche perché come tutti gli anni non si sono fatte mancare le polemiche che come sempre precedono e seguono questo premio, al punto che si potrebbe dire che è tempo di Strega tutto l’anno.
La spunta Elena Ferrante, con la sua Storia della bambina perduta, titolo noto al grande pubblico non solo per l’apprezzamento che la Ferrante riceve in patria e oltreoceano, ma anche per il gossip letterario che si è scatenato intorno alla sua candidatura. Da sempre c'è gran curiosità sull’identità della scrittrice, ancor più da quando è diventata così nota negli Stati Uniti. Ad aprire la strada alla sua candidatura allo Strega è stato Roberto Saviano, con un’ormai celeberrima lettera alla scrittrice pubblicata su Repubblica, nella quale la invitava a candidarsi per rompere gli equilibri di un gioco scontato (non serve che stia qui a spiegarvi che questa affermazione si riferisce all’alternanza del premio tra i grandi editori). La Ferrante, quella vera, sempre su Repubblica ha accettato l’invito, ma a questa vicenda che poteva finire felicemente qui sono seguite interviste dichiaratamente immaginarie e lettere clamorosamente fasulle che hanno fatto sudare sette camicie all’ufficio stampa della scrittrice e creato un brusìo tale da far (quasi) passare in secondo piano gli indubbi meriti della Ferrante.
Perché dunque continuare a parlarne? Registriamo il suo passaggio nella dozzina e passiamo a qualche altro candidato. Il secondo titolo più chiacchierato è sicuramente Dimentica il mio nome, la graphic novel di Zerocalcare candidata da Bao Publishing. Il lavoro più personale del fumettista toscano, autore che non ha certo bisogno di presentazioni, così come altrettanto nota è l’eterna discussione sulla distanza tra graphic novel e romanzo. Vi ricordate il dibattito scatenato l’anno scorso dalla candidatura dell’altrettanto celebre Gipi allo Strega?
Romanziere non ortodosso è anche Vinicio Capossela, noto ai più come cantautore ma già autore di tre opere narrative. Feltrinelli, nell’anno del sessantesimo compleanno della casa editrice, ha scelto di puntare su di lui, con un’opera fuori dalle convenzioni, candidata da Gad Lerner, affresco epico e dichiarazione d’amore al paesaggio irpino, del quale Capossela è originario.
Tra gli sfidanti più papabili della favorita Ferrante si segnalano anche Mauro Covacich per Bompiani e Nicola Lagioia per Einaudi.
Tra le novità di quest’anno, il sistema di votazione che, secondo Tullio De Mauro, presidente del Comitato direttivo e della Fondazione Bellonci, avrebbe restituito fiducia a molti autori pubblicati da editori medio-piccoli. Cosa cambia nel meccanismo di voto? La prima novità è che gli Amici della domenica, gruppo composto da 400 donne e uomini di cultura, ai quali si aggiungono sessanta lettori forti che ruotano ogni anno e quindici gruppi di lettura costituiti da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all'Estero – nella prima votazione dovranno esprimere la loro preferenza per tre dei dodici libri in concorso, non più per uno solo, così da aumentare il numero di voti necessario per accedere alla finale. Inoltre è stata inserita quella che è stata presentata come clausola a tutela della bibliodiversità, secondo la quale se nella Cinquina non è compreso almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo, si procederà all'inclusione di quel libro che avrà ottenuto il maggior numero di voti, determinando così una finale a sei candidati.
Innovativo questo Strega, ma con calma. Non saranno infatti ammessi gli e-book, nonostante l’appello di Luca Fadda e la viralità del suo #Strega Digitale. L’autore, che noi abbiamo ospitato su queste pagine, lamentava il fatto che lo Strega, che dice di volersi aprire ai piccoli editori, chieda loro di mandare 500 copie cartacee per poter partecipare alle selezioni. Il suo appello era partito proprio da una lettera ufficiale mandata alla Fondazione Bellonci per candidare il suo romanzo in formato e-pub e mobi. Ma lo stesso Fadda ha dichiarato fin da subito che il suo obiettivo è lo Strega 2016, e noi vi terremo aggiornati sulle novità.
Come tutti gli anni, solo una cinquina parteciperà alla finalissima di luglio a Villa Giulia. E come da un po’ di anni a questa parte noi saremo lì per raccontarvi la finale. E se i premi tradizionali vi annoiano, allora siete pronti per la seconda edizione della Coppa dei Lettori, l’unica alternativa allo Strega che ci siamo inventati noi di Finzioni e che è aperta alle votazioni di tutti i lettori. Proprio oggi presenteremo i 12 titoli in gara e daremo il via alle votazioni!
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