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L’Auschwitz di Martin Amis arriva in Germania

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Tra i vari affaires che hanno coinvolto il mondo editoriale e letterario negli ultimi mesi — Harper Lee in primis, ma anche il dibattito sulla riedizione tedesca del Mein Kampf e, in Italia, la questione Elena Ferrante se ne colloca uno, passato per forza di cose un po’ più in sordina, che sembra aver trovato una soluzione.

Si tratta del caso dell’ultimo romanzo di Martin Amis, The Zone of Interest, pubblicato in Inghilterra da Jonathan Cape. Rappresentando, a vent’anni di distanza da La freccia del tempo, un ritorno ad Auschwitz in forma questa volta di “commedia”, l’opera ha prevedibilmente incontrato in Germania grossi ostacoli alla sua pubblicazione: in particolar modo lo storico editore tedesco di Amis, la Hanser Verlag di Monaco, ha respinto la possibilità di farsene carico, sancendo così la fine di un rapporto pluriennale con l’autore.

Secondo Amis, alla base del rifiuto da parte della Hanser ci sarebbero state delle riserve circa il valore letterario, relative in particolar modo a trama e personaggi. Ma agli occhi di tutti è chiaro che una «commedia brutale» strutturata come «satira su burocrazia, sesso e morte» e ambientata nel momento storico di maggiore sensibilità per il popolo tedesco abbia creato un disagio non indifferente.

Il pericolo che The Zone of Interest restasse un prodotto inaccessibile per i germanofoni è stato però scongiurato dalla casa editrice svizzera Kein und Aber, che ha accolto il romanzo a braccia aperte. Arriverà così a settembre Interessensgebiet, nella traduzione di Werner Schmitz, frutto di quello che l'editore ha definito un «matrimonio di menti» con l’autore. Come recentemente riferito dal Guardian, Peter Haag è convintissimo del successo commerciale di questa acquisizione: «Siamo lieti di avere Martin Amis a bordo: credo sia uno degli autori migliori della letteratura inglese contemporanea».

Kein und Aber, realtà svizzera di medie dimensioni nata nel 1997, vanta in catalogo autori di lingua inglese quali Arthur Conan Doyle, Truman Capote, Flann O’Brien e Woody Allen. Amis si è dichiarato orgoglioso di entrare a far parte di questa valida lista, che gli permetterà di avere accesso a un pubblico potenziale di cento milioni di lettori.

Haag ha paragonato il caso Amis a quello del romanzo di Jonathan Littell del 2006 Le benevole — che, probabilmente per il fatto di avere come personaggio principale un ex ufficiale delle SS, ha riscosso poco successo in Germania  e si è scagliato contro la falsa convinzione che vuole che la serietà cessi laddove subentra l’umorismo. Nel raccontare la storia d’amore tra la moglie di un comandante e un ufficiale nazista, The Zone of Interest è un libro importante anche e soprattutto in virtù della prospettiva adottata: l'unico modo di trattare in maniera originale e costruttiva questa tipologia di soggetti sta proprio nel promuovere nuovi punti di vista. Non a caso il rifiuto della Hanser di pubblicare il romanzo aveva suscitato a suo tempo scandalo tra gli intellettuali, poiché implicava la volontà arbitraria di escludere il pubblico tedesco dalla fruizione dell’opera di uno dei più importanti narratori contemporanei.

La volontà di Haag è dunque quella di operare una sorta di riscoperta di Amis, che non ha mai goduto dello stesso successo di connazionali come Julian Barnes e Ian McEwan. In questa direzione si colloca anche l’iniziativa di ripubblicare in edizione economica il primo romanzo The Rachel Papers (1973) e Money, fuori commercio in Germania da circa dieci anni. 

Qualsiasi giudizio sarà dunque rimesso nelle mani dei lettori. Anche in Italia, del resto, sarà possibile trovare l'ultimo Amis negli scaffali a partire dal prossimo autunno.

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