Quantcast
Channel: Finzioni Magazine
Viewing all articles
Browse latest Browse all 3302

David Foenkinos |Charlotte

$
0
0

Per parlare dell’ultimo romanzo di Foenkinos devo fare una premessa: ho sempre avuto un’avversione per tutti quegli scrittori – ma anche registi, scenografi, fotografi, artisti – che prestano la loro creatività a tematiche facili. Che scelgono, cioè, di raccontare storie che non possono non toccare il lettore a meno che questi non sia, implicitamente, un mostro senz’anima. (Non che tali argomenti non meritino di essere trattati, tutt’altro: diciamo che, per gusto personale – e in quanto tale opinabile , tendo a prediligere letture in cui il dolore non è ostentato nella sua evidenza, ma veicolato in maniera più discreta, tra le righe.)
Scorrendo sinossi e recensioni online, Charlotte sembrava rientrare a pieno titolo nella categoria invisa: storia di Charlotte Salomon, «artista ebrea assassinata ad Auschwitz a ventisei anni mentre era incinta», il romanzo dava l’idea di essere costruito con il preciso intento di commuovere dalla sola copertina. Chi, infatti, potrebbe rimanere indifferente di fronte a una tragedia del genere? Gli ingredienti per un successo a tavolino c’erano tutti. 
Perché allora ho deciso di leggerlo? Per due motivi: la mia totale ignoranza in merito alla figura di Charlotte Salomon, e la curiosità per la scelta stilistica dell’autore, una sorta di prosa in versi.

Non riuscivo a mettere in fila due frasi.
Mi bloccavo in continuazione.
Impossibile proseguire.
Era una sensazione fisica di oppressione.
Non vedevo l’ora di andare a capo per respirare.
Alla fine ho capito che il romanzo andava scritto così.

charlotte David Foenkinos |CharlotteE così, con un espediente – questo sì, coraggioso – Foenkinos ha sconfitto i miei pregiudizi.
Quella di Charlotte è una narrazione a tratti cronachistica, a tratti romanzata, in cui i confini di genere finiscono per confondersi dietro alla figura dominante della protagonista. La conosciamo da sempre, da prima che sia nata; custodiamo la tragica eredità familiare che le sarà ignota fino all’età adulta, la osserviamo crescere e muoversi tra personaggi, città, ambienti di cui abbiamo in mente le sorti; intravediamo gli albori del genio prima che lei stessa scopra la sua vocazione.
L’amore di Foenkinos per questa artista conosciuta quasi per caso (una mostra consigliata da un’amica) è così grande da straripare oltre le barriere dei punti fermi, incalzando una lettura che in certi punti sembra togliere il fiato e sfuggire al controllo dell’autore, che interviene, si intromette, non smette di porsi quelle domande che lo hanno portato a viaggiare alla scoperta di persone e luoghi della vita di lei.

Charlotte Salomon è un’artista, un genio il cui potenziale non cessa mai di essere ribadito e analizzato ripercorrendo passo dopo passo i traumi e le esperienze incisive nella gestazione del processo creativo. Ma agli occhi di Foenkinos Charlotte Salomon è soprattutto una giovane donna: le si accosta con tenerezza, immaginandone i turbamenti adolescenziali del primo amore, le piccole ossessioni tipiche dell’età, ma amplificate dalla condizione di emarginazione in un paese che ha dimenticato come si ama. 

E poi c’è l’arte, ovviamente, altra grande protagonista del romanzo: tutti i personaggi che ruotano intorno a Charlotte hanno una vocazione, che sia quella per la medicina del padre o quella per il canto della matrigna, unica forza per sfuggire agli orrori della vita presente.

Per questo Alfred si butta nel canto: per sopravvivere.
Così come ci si butta da un ponte per morire.

Nella parabola tragica degli anni a cavallo tra i Trenta e i Quaranta, tra scenari sempre più desolati ed esistenze ridotte a una costante fuga, Charlotte arriva all’ultimo interrogativo disperato, che coinciderà con la sua opera totale: Leben? oder Theater? (Vita? O Teatro?). L’autore sembra quasi risponderle:

Un’esistenza narrata attraverso il filtro della creazione.
Per ottenere un travestimento del reale.

Nonostante il coinvolgimento emotivo, con questo romanzo Foenkinos vince una grande sfida: affrontare un tema che rischiava per sua natura di prestare il fianco alla retorica attraverso la limpidezza di una forma che dalla retorica rifugge. Scegliendo la semplicità di frasi sincopate per raccontare la complessità di una storia. E della storia. 

David Foenkinos, Charlotte, Mondadori, 2015

 

L'articolo David Foenkinos |Charlotte sembra essere il primo su Finzioni.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 3302

Trending Articles