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Jonathan Franzen: dalle correzioni alla purezza, passando per la libertà

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E insomma, pare che il prossimo autunno – stagione che già di suo concilia i lunghi pomeriggi sul divano, con le mani occupate rispettivamente da un buon libro e un buon tè – molti di noi saranno costretti a chiedere ferie natalizie anticipate, a darsi malati, a inventarsi le scuse più assurde per rimanere a casa dal lavoro. O almeno, quelli di noi che sono fan di Jonathan Franzen. Sì, perché tra un annetto uscirà il nuovo romanzo dello scrittore americano, in contemporanea con una sua “biografia” (tra virgolette, il perché lo vedremo a breve). Amici, avete dodici mesi di tempo per pianificare i dettagli del vostro accasamento forzato (no, non nel senso che ormai si avvicinano i trentacinque e vi prende l’ansia di trovare un consorte perché vedete tutti gli amici che si sistemano e sfornano pupi. Quello è un altro problema di cui non ci occuperemo ora). E non potrete dire che non vi ho avvertito per tempo quando piangerete sapendo che il vostro collega se ne sta bel bello in poltrona a leggere Purity.

Purity è infatti il titolo del quinto romanzo di Jonathan Franzen, che la casa editrice americana Farrar, Straus & Giroux pubblicherà a settembre 2015. A cinque anni da Libertà e dopo essersi dedicato a generi diversi da quello narrativo (nel 2012 ha pubblicato la raccolta di saggi Più lontano ancora e dell’anno scorso è la traduzione delle opere saggistiche del viennese Karl Kraus), lo scrittore torna con un romanzo che l’editore Jonathan Galassi descrive come «a multigenerational American epic». D’altra parte, non una novità che le opere di Franzen vengano messe in relazione con i grandi generi letterari classici: Le correzioni, che lo portò alla celebrità e gli fece vincere il National Book Award nel 2001, fu definito dal New York Times «American Gothic», e lo stesso Libertà ricevette il titolo di «Grande Romanzo Americano». Purity, che dà il nome al libro, è una giovane donna, che di cognome fa Tyler e di soprannome Pip, come l’orfano protagonista di Grandi speranze di Dickens. Anche la Pip di Franzen è orfana ed è alla ricerca di suo padre. In una vicenda che si snoda attraverso vari decenni e continenti (dal Nord al Sudamerica di oggi, fino ad arrivare alla Berlino precedente la caduta del Muro) verranno raccontati i segreti della famiglia di Pip e la sua relazione con un eroe fuorilegge del nostro tempo, dalle sembianze di hacker-informatore. A caratterizzare il tutto, dicono gli editori di Franzen, un registro narrativo diverso dai precedenti lavori dello scrittore: non più rigoroso realismo, ma la presenza di elementi che ricordano il mito e una vaga atmosfera favolosa, irreale.  

Volete approfondire questa svolta stilistica del nostro Jonathan? Chiuso Purity, non dovrete far altro che aprire la biografia di Franzen, che, come vi accennavo, comparirà in libreria il prossimo autunno. L’autore è Philip Weinstein, un professore dello Swarthmore College, sede degli studi giovanili del nostro scrittore. Si intitolerà Jonathan Franzen: The Comedy of Rage e, secondo le parole dell’autore, non sarà una biografia vera e propria, anche perché arriva troppo presto rispetto alla carriera e alla vita dello scrittore. L’intento è piuttosto quello di analizzare i cambiamenti del Franzen uomo e scrittore, prendendo soprattutto in considerazione come i turbamenti che hanno caratterizzato la sua vita abbiano lasciato il segno sulla sua opera. Ovviamente, non mancherà un’analisi dell’ultimo romanzo e delle sue caratteristiche stilistiche.

E allora, avete preparato questa scusa sì o no? 

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