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Robert F. Scott ⎟L’ultima spedizione

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Se un'epica della sconfitta esistesse, avrebbe lo sguardo fiero di Robert Falcon Scott, esploratore. Morì il 29 marzo del 1912 nei pressi del campo One Ton, Polo Sud. Ritrovarono il suo corpo una mattina di novembre, dentro una tenda per metà ricoperta di neve. All'interno, insieme al corpo del capitano Scott… il dottor Wilson, e il tenete Bowers; il corpo dell'ufficiale Lawrence Oates invece non venne mai ritrovato – dopo aver perso un piede per congelamento e accortosi di essere divenuto ormai un peso per i compagni di viaggio, il 17 marzo abbandonò volontariamente la tenda durante una tempesta di neve, con una temperatura esterna di meno 40, congedandosi così: «Sto uscendo, può darsi che rimanga via per un po'.»

Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie?⎟ Io vi assicuro che è bene anche soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte⎟ Io batto i tamburi per i morti⎟ Gloria a quelli che sono caduti⎟ A quelli che scomparvero in mare⎟ A tutti gli eroi che furono vinti⎟ Agli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi. Walt Whitman

L'epica della sconfitta, l'epopea della conquista, il Polo Sud. Amudsen, Scott, Shackleton, la Terra Nova, la prima decade del novecento. Antartide. 

Nutrimenti ci fa dono di un documento unico ed incredibile: la traduzione integrale dei diari che Scott tenne durante la sua spedizione in antartide (1910-1913). Un' opera impressionante. Scott scrisse, infaticabile, fino all'ultimo istante.

Sono ancora troppo poche le traduzioni in italiano dei libri che raccontano le spedizioni polari, le azioni eroiche, gli ambienti estremi, il costante pericolo di morte, le amicizie, le conquiste. …sarebbe bastata una tempesta in più, e la punta della tenda, appena visibile quel 12 novembre 1912, sarebbe scomparsa per sempre, e con essa una delle storie più tragiche ed eroiche dell'esplorazione polare. Maria Pia Casarini Wadhams "Direttrice dell'istituto geografico polare "Zavatti"

lultimaspedizione2 e1416314080662 Robert F. Scott ⎟Lultima spedizioneIl livello epico, quello eroico, avventuroso, lirico, scientifico. Ma questo è anche un libro che ridefinisce il concetto di progetto. Le lunghe e a tratti noiose parti in cui Scott passa in rassegna il suo bastimento: biscotti per cani, circa 5 tonnellate, 30 tonnellate di avena compressa, 4 tonnellate di crusca, 6 tonnellate di pani di grasso… Annotazioni meticolose, per noi quasi insignificanti, ma queste 600 pagine sono così: la costruzione meticolosa e pedissequa di un progetto. Non aspettatevi quindi London, o Conrad, qui per certi versi c'è molto di più e allo stesso tempo molto di meno; ci viene richiesto uno sforzo più generoso, ma che verrà ripagato.

Qui si lavora per sottrazione, sembra quasi che ogni parola sia soppesata, pensata; anche nel momento più critico e drammatico, Scott riesce a rimanere lucido, quando la fine è ormai vicina:

Quante cose potrei raccontarvi di questa spedizione. È stato molto meglio che star sdraiato confertevolmente a casa.

Se fossi sopravvissuto avrei avuto una storia da raccontare sulla fermezza, la resistenza, il coraggio dei miei compagni, una storia che avrebbe colpito il cuore di ogni inglese. Queste povere note e i nostri resti devono raccontare questa storia.

Robert F. Scott, L'ultima spedizione, Nutrimenti, 2014.

 

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