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Brivido! Terrore! Raccapriccio! Xenofobia! Buon compleanno Lovecraft

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Cade oggi in questo agosto che continua ad essere piovoso e freddo il compleanno dello scriba del Necronomicon e compilatore di cosmogonie immaginarie Howard Phillips Lovecraft, che nasce a Providence (nel Rhode Island) il 20 agosto 1890. Scrittore del ciclo di Cthulhu, della divinità maligna e multiforme di Nyarlathotep e dei Grandi Dèi Antichi davanti ai quali l'umanità è irrilevante, Lovecraft è l'Edgar Allan Poe di quelli che la sanno lunga sul genere horror, uno scrittore del primo Novecento americano che è stato definito da Stephen King "il più grande autore di storie dell'orrore del ventesimo secolo".

Pur mancando a tratti del carisma del primo e dell'erudizione del secondo, Lovecraft porta con sé il gusto per il macabro di Poe insieme all'attitudine "mitopoietica" di Jorge Luis Borges. Leggere Lovecraft significa immergersi infatti in nella letteratura-mondo del Necronomicon, ovvero del codice immaginario che fa da sfondo all'intero sistema narrativo dello scrittore di Providence, un libro di magia nera scritto dallo stregone arabo Abdul Alhazred, squartato in pieno giorno da essere invisibili, nella tradizione dei grimori medievali, le grammatiche della stregoneria. Seppure differenti nelle trame e nei personaggi, le storie di Lovecraft concorrono infatti a descrivere un mondo coerente nel suo orrore macabro e claustrofobico, fatto di divinità inenarrabili e nascoste lontano nello spazio, nella profondità dei deserti e degli oceani, o nella testa dei folli.

Lovecraft fu uno scrittore del tutto sottovalutato in vita, relegato ai confini della scena letteraria americana in una provincia americana profonda e bigotta, considerato dai più come un parente eccentrico e bizzarro, o semplicemente uno scrittore di "weird tales" troppo ancorato alla propria nicchia di genere, un horror macabro a metà fra il fantasy e la fantascienza, e quindi facilmente liquidabile come letteratura minore. Certo, la figura evasiva e agorafobica di Lovecraft non contribuì molto al suo successo di novellista, e infatti il riconoscimento della sua oera è cosa recente, e soltanto in anni recenti si è riconosciuta l'ombra dello scrittore di Providence dietro ad artisti come Alan Moore, Neil Gaiman, Stephen King e Guillermo del Toro.

H.P. Lovecraft fu uno scrittore decisamente prolifico, e che mostra tuttavia una coerenza di stile che attraversa la sua opera dai primi esperimenti giovanili in forma di racconto, ai romanzi compiuti della maturità. Di fronte alla grande quantità di opere disponibili, è difficile dare utili indicazioni di lettura: personalmente, credo che la maniera migliore di approcciarsi all'opera di Lovecraft sia attraverso i suoi racconti, finestre accessibili ed evocative nell'universo horror governato da Cthulhu. At The Mountains of Madness, The Shadow Out of Time, The Whisperer in Darkness, The Call of Cthulu sono storie che gli amanti dell'orrore e del fantasy non dovrebbero tralasciare, poiché vi potrebbero trovare in esse un'inquietante familiarità:

I found myself faced by names and terms that I had heard elsewhere in the most hideous of connections – Yuggoth, Great Cthulhu, Tsathoggua, Yog-Sothoth, R’lyeh, Nyarlathotep, Azathoth, Hastur, Yian, Leng, the Lake of Hali, Bethmoora, the Yellow Sign, L’mur-Kathulos, Bran, and the Magnum Innominandum…

Buon compleanno, H.P. Lovecraft!

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