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La Bibbia degli alcolisti

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Estate, tempo di passeggiate sulla spiaggia e di tuffi nel mare cristallino, di soleggiate dormite sul lettino o, un po' più scomodamente, sullo scoglio verace. Ma, vista anche la stagione anomala che fino ad ora si è prospettata, estate soprattutto di aperitivi sul lungomare, di discoteche e di bevute fino a tarda notte.

Se siete in vacanza e avete fra i 17 (purtroppo anche meno) e i 30 anni, una buona frazione di voi penserà, infatti, più ai cocktail da bere dopo cena piuttosto che alla spiaggia da visitare l'indomani. È così, la moda.

Lungi da me inoltrare giudizi moralisti, d'altra parte sono un under 30 pure io, ma la spasmodica tendenza all'ubriacatura e al gomito cedevole che si presenta ogni anno, stavolta, mi ha ispirato. Era successo anche anni fa quando, dopo la prima vacanza da neodiciottenne spensierato, decisi di approfondire l'argomento della fisiologia dell'alcol e delle bevande alcoliche.

Stavolta, l'occasione per una (buona) recensione mi è arrivata da oltremare, grazie ad Adam Rogers e al suo Proof: The Science of Booze (in italiano, La prova: la scienza delle bevande alcoliche), un libro che ancora non è uscito nel nostro paese.

L'autore del saggio è un giornalista per la rivista Wired di San Francisco, nato a Los Angeles e laureato al Pomona College, con un master in Giornalismo Scientifico all'Università di Boston, e attualmente residente a Berkeley.

Proof potremmo definirlo (negativamente) come la "Bibbia degli alcolisti", o (più gentilmente) come la "biografia scientifica dell'utilizzo dell'alcol e delle bevande derivate". Nel libro si mescolano perfettamente fisica e antropologia, chimica e neuroscienze, alla scoperta di come l'etanolo, questa semplice molecola organica fatta da solo due atomi di carbonio, presentandosi naturalmente come costituente di alcune materie prime vegetali, abbia dato luogo ad una così imponente rivoluzione alimentare, sociale ed industriale.

Vi faccio un piccolo quiz per testare la vostra cultura in questa materia: sapevate che la cosiddetta gradazione di una bevanda alcolica consiste nella percentuale volume/volume (% V/V) di etanolo puro in 100 mL di bevanda? Penso di sì. E sapevate che un liquore si definisce quando una bevanda possiede più del 22% di etanolo, ed è ottenuta mediante distillazione dei prodotti di fermentazione di frutta, graminacee o altri vegetali? Anche questa era abbastanza facile. Ma che l'etanolo venisse convertito prima in acetaldeide e poi in acetil-CoA dagli enzimi alcol-deidrogenasi e acetaldeide-deidrogenasi? Forse qualcuno lo sa, specialmente se ha superato un esame di biochimica. E ancora, che la prima distillazione dell'alcol puro dal vino fosse stata ottenuta dagli alchimisti della scuola Salernitana nel XII secolo? Qualche appassionato di storia l'avrà azzeccata!

Beh, che abbiate superato il quiz a pieni voti o che i troppi Negroni di ieri sera abbiano annebbiato il vostro cervello legandosi ai recettori GABA, la Prova di Adam Rogers fa per voi!

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