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Agli scrittori piacciono i tennisti, ma ai tennisti non piacciono gli scrittori

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Wimbledon è appena cominciato e si sa: il tennis è uno sport che piace agli scrittori di tutti i generi e di tutte le età.
Martin Amis, Geoff Dyer, Sebastian Faulks, David Foster Wallace, Madeleine Wickham aka Sophie Kinsella, John le Carré e Lionel Shriver sono solo alcuni tra coloro che hanno dedicato almeno un po' della loro arte letteraria a questo sport d'élite.

Purtroppo, però, i loro sforzi non sono stati premiati viste le risposte di molti atleti quando si chiede loro se e cosa leggono.
Ce lo fa sapere il Guardian che, in un articolo, ci racconta le abitudini dei tennisti in fatto di libri.
Vediamole un po' insieme.

Tanto per cominciare, Andy Murray, vincitore della scorsa edizione di Wimbledon, dichiara candidamente: «Io non leggo. Non ho più letto un libro dal secondo Harry Potter».

Dello stesso avviso è Stan Wawrinka. Perfino Roger Federer, che nei libri c'è finito spesso e volentieri (chiedete a Foster Wallace se non ci credete), preferisce leggere riviste e giornali ai romanzi.

Va un po' meglio con Rafael Nadal, che annovera tra i preferiti Allende e Boyne. Idem per Novak Djokovic che su Facebook ha ricordato il 120esimo anniversario della nascita del premio Nobel serbo Ivo Andric. Ma anche la saga di Hunger Games (e va be', bisognerà pur svagarsi in qualche modo, no?).

Si fanno progressi, almeno come quantità di letture se non come qualità, tra le donne.
Venus Williams, per esempio, ha una passione per la letteratura fantasy e YA (JK Rowling e Pittacus Lore). Un amore condiviso da Laura Robson, Caroline Wozniacki e Simona Halep che aggiungono l'immancabile Twilight.
Ana Ivanovic, un po' più seria, oscilla tra Rani Manicka e Coelho.
Anche Agnieszka Radwanska e Maria Sharapova (quest'ultima fedele lettrice di Sherlock Holmes) si distinguono dalla massa.
Di tutt'altra pasta Andrea Petkovic che annovera tra i suoi autori preferiti Nietzsche, Sartre, Camus, Goethe («il più grande genio con le parole») e l'immancabile Foster Wallace.

Anche tra le fila maschili non mancano però i grandi lettori: Ernest Gulbis legge Murakami, saggi sulla scienza, classici russi e il più moderno Victor Pelevin.
Tra l'altro, parlando fluentemente almeno tre lingue, se li legge direttamente in russo.
E scusate se è poco.

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