Dovevamo sospettarlo. Dopo l'uscita di Harry Potter e i Doni della morte, pubblicato in Italia nel 2008, i potteriani hanno perso la voce e i polpastrelli per discutere del finale, tra delusi, entusiasti, soddisfatti e insoddisfatti. Ogni finale è così: o piace o non piace, o chiude o non chiude. L'epilogo scelto da JK Rowling per terminare la saga sembrava deciso, insindacabile, tanto che lei si è messa a scrivere romanzi per adulti o sotto pseudonimo. Ha continuato a dedicarsi a Hogwarts seguendo vari progetti, ma non ce l'ha fatta a resistere a lungo. Ci è ricascata, suscitando lo sbalordimento generale, la gioia dei lettori, la perplessità di molti. Harry Potter avrà un seguito e lei lo sta già scrivendo.
Andiamo per ordine. Se ripercorriamo i recenti interventi della Rowling possiamo giungere a una mappa più o meno coerente. Sapevamo dell'uscita di Gli animali fantastici: dove trovarli lo spin-off che la Warner Bros trasformerà in una trilogia per il cinema. «Né un prequel né un sequel» avevano detto. Poi, ricorderete, qualche settimana fa l'autrice si è resa protagonista di un'uscita ambigua, per alcuni infelice, riguardo alla propria insoddisfazione circa la coppia Ron-Hermione. Ne avevamo discusso evidenziando quanto questo suo rimuginare testimoniasse una difficoltà ad abbandonare quella che è più di una semplice saga sforna-soldi e sforna-gloria. Oggi, però, anche quell'episodio acquista un valore particolare all'interno del percorso che ha condotto la Rowling a tornare sui propri passi. Eppure era di poco più di un mese fa la notizia di una possibile serie di sette libri a firma di Robert Galbraith che, lo confesso, aveva quasi definitivamente spazzato via le intime speranze del sottoscritto. Se c'è Il richiamo del cuculo, pensavo, non c'è Harry Potter, anche per una questione di tempo materiale.
Invece ecco arrivare la notizia tanto attesa, stavolta senza tradimenti, chiacchieroni e risarcimenti. È stata la stessa JK Rowling a uscire allo scoperto, seppur in un modo alquanto inusuale. Niente annunci televisivi o interviste esclusive. L'autrice ha fatto indirizzare a un elenco selezionato di testate e giornalisti un telegrafico comunicato stampa purtroppo non ancora reperibile nella sua forma integrale ma subito diffuso sul web grazie a un tweet, poi rimosso, della giornalista statunitense Dorothy McLiar, in cui si cinguettava: «JK Rowling sta scrivendo il seguito di Harry Potter. Un sogno che si avvera». Unendo le scarse informazioni disponibili per completare il puzzle, ne viene fuori una mossa che testimonia la già conclamata genialità dell'autrice britannica in ambito promozionale. Per evitare il solito rito, con assaggi, dichiarazioni e pressioni per rimediare qualcosa da dare in pasto ai fan, la Rowling ha preferito anticipare tutti dicendo pressappoco così: Prima che lo veniate a sapere da qualche altro che non sa tenere la bocca chiusa, ve lo dico io. Sto scrivendo l'ottavo romanzo di Harry Potter. A tempo debito darò maggiori informazioni. Ora lo sapete e potete stare buoni, tentando di far stare buoni i lettori. Se non mi date rogne potrò lavorare in tranquillità, così saremo tutti più contenti.
Più o meno dovrebbe essere questo il succo, seppur ampiamente parafrasato. Non sappiamo come, quando e perché, né si è fatto riferimento a tutti gli altri progetti in ballo. Scrive un nuovo Harry Potter e abbandona la saga di Cormoran Strike oppure prosegue in parallelo su entrambi i fronti? Quanto conta l'influenza della Warner Bros, determinante nel trasformare Gli animali fantastici: dove trovali in una trilogia? Ci sarà solo un ottavo libro o più di uno? Ecco, questo è il genere di domande a cui, per ora, non possiamo avere una risposta, almeno finché JK Rowling non deciderà di sbottonarsi un po' di più. Consideriamola una prova: lei ci chiede un atto di fede confidando nella passione per i suoi romanzi, e noi dobbiamo rispettare il suo lavoro senza romperle le scatole. Sarà dura, ma a questo punto ne vale la pena, no?
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